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martedì 13 giugno 2023

 103esima tappa

Shemonaykha-Shemonaykha 0 Km, temp 19°C , cielo sereno,  vento leggero da Est.

Questa mattina me la sono presa comoda, comoda,  alzato alle 8,30 e dopo un tè con brioche in camera ho letto ancora un po', il libro mi piace, ma la Siberia come raccontata meno.
Un velo di tristezza e malinconia traspare nel racconto, una sorta di pessimismo cosmico leopardiano. 

Il racconto è ambientato nel '94 poco dopo la frammentazione dell'URSS, ora sono passati 30 anni spero che sia meglio di quanto descritto,  molte località le toccherò anch'io nel viaggio e più cose si sanno meglio è. 

Esco nell'aria fresca del mattino per una passeggiata in città.  Alcune case sono ancora in legno e seppur malandate rimandano ad un passato dignitoso, altre sono rovinate dal tempo e dalle parabole televisive.


Ne vedo una recente, ma ancora in legno, mi sembra una scuola a causa delle decalcomanie sui vetri che raffigurano animali. 

Noto una targa in russo sulla porta e mentre cerco di tradurla mi avvicina una bella signora e mi invita ad entrare è il museo della città. Il biglietto costa 200 tenghe 40 centesimi. 


4 persone sono impiegate nel museo, una mi segue, mi indica il percorso e accende e spegne le luci di sala in sala. 

Ovviamente sono l'unico visitatore, mi fanno firmare un foglio e mi chiedono la provenienza, sembrano felici di mostrarmi l'interno. Non c'è molto da vedere; foto di petroglifi rinvenuti nelle campagne circostanti, strumenti e reperti rinvenuti in una campagna di scavo nel 1971, poi ricostruzioni di scene di vita del '900 e abiti folcloristici.  Al piano superiore, flora e fauna del luogo ed una scrivania del fondatore lasciata come se fosse stata appena usata. Orologio sulla scrivania e giacca sulla sedia.











Saluto, ringrazio ed esco contento avendo incassato il sorriso benevolo delle quattro donne.

Proprio di fronte un piccolo giardino commemorativo e oltre la chiesa ortodossa in legno con cupole dorate.

Tutto è molto piccolo, ma armonico attorno: cancello in legno, giardino prospiciente e campanile. Dentro icone di santi e madonne, ma non particolarmente belli.





La passeggiata continua, la casa della cultura, una sorta di auditorium, sulla main road, cambio un po' di euro in rubli, ritiro ancora qualche tenghe al bancomat, compro un pollo allo spiedo e della frutta,  poi passo in albergo a prendere la bicicletta e vado a fare un pic-nic sulla sponda sinistra dell'Uba, prati e salici. 





Una pastora mi fa compagnia con 4 bovini che ruminano beatamente sull'erba fresca.

Oggi pomeriggio resterò in albergo a leggere e a documentarmi sul percorso. 

Ciao, alla prossima.

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