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venerdì 8 settembre 2023

190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE.

Tokyo 0 Km.


Foto scaricata da Wikipedia 


Ebbene sì, sono arrivato alla meta. Sono arrivato sotto la pioggia che non ha mai smesso,  a volte intensa, altre meno,  non un grande benvenuto da parte di Tokyo, ma era previsto. Le ultime bracciate sono sempre le più faticose, me lo aspettavo, ma non ho perso la concentrazione e seppur lentamente e con parecchie difficoltà per orientarmi sono arrivato. Come avevo già annunciato ieri con un giorno d'anticipo. Mi servirà per organizzare il trasporto della bicicletta via aerea.





Subito un bilancio tecnico ecco i numeri:

Km percorsi 12725 pedalati da Bobbio, 1973 in Giappone. 

190 Tappe 192 gg dalla partenza 6 mesi e 8 gg.

16 Paesi attraversati

4 copertoni esausti, 3 posteriore e 1 anteriore.

24 raggi cambiati

3 portapacchi 

25 forature

3 cavalletti cambiati

1 filo del freno 

2 coppie di pattini per i freni

1 riparazione alla catena.

È giusto fare anche un primo bilancio delle emozioni.

Questa notte ho dormito poco, I pensieri sono corsi avanti per assaporare il momento in cui avrei posato il piede a terra per la conclusione di questa avventura. Ancora incredulità e un po' di narcisismo per aver completato il percorso. Ho provato anche un senso di svuotamento e abbandono della concentrazione e tensione. Devo ammettere che alla partenza la carica era maggiore,  piano piano si è stemperata con il tempo e alla fine una soddisfazione contenuta, anche perché non è mai stata la meta l'obiettivo principale del viaggio, ma la naturale conclusione del percorso. 

Forse ci vorrà un po' di tempo per rendermi conto della bellezza di ciò che ho compiuto. 

Prima di partire mi ero fatto una sorta di punti geografici caldi che avrebbero sancito il successo del viaggio dal punto di vista sportivo (Istanbul, Samarcanda, Mongolia, Vladivostok, Giappone) ora posso dire che 4 su 5 sono stati raggiunti. 

Alla partenza mi davo come percentuale di successo un 10% perché sono ottimista d'indole. Non conoscevo il mio fisico e come avrebbe reagito in un lavoro lungo e continuo. Ma conoscevo abbastanza bene la mia determinazione e la capacità di essere perseverante a lungo.

Non conoscevo per nulla l'Asia, i Paesi che avrei attraversato, se non per quello che avevo letto.

Avevo anche molti interrogativi che solo facendo ho trovato risposta.

Del resto se tutto è sotto controllo, che avventura è? Io cercavo proprio quella, ho cercato di non tirarmi indietro mai, qualche volta ho anche sbattuto, ma senza troppo male.

Posso,  con certezza, dire che il viaggio mi ha cambiato in meglio, è aumentata la mia tolleranza,  la capacità di ascolto, la fiducia nel prossimo, la capacità di chiedere aiuto, la capacità di vedere il bello e il bene nelle cose e nelle persone che ho incontrato,  la mia fede.

Prima di partire ho chiesto al mio parroco, Don Roberto, se poteva somministrare una benedizione particolare per questo viaggio. Lui fu ben lieto e aggiunse: " Sarà un viaggio di conversione, tutti noi abbiamo bisogno di conversione". Furono parole che al momento non capivo fino in fondo, ora tutto è molto chiaro e la sua profezia avverata. 

Ora è il momento dei ringraziamenti.

Il primo va allo Spirito Santo che mi ha ispirato, guidato e vegliato durate tutto il viaggio, ne ho sentito la presenza costante e a volte ho immaginato che, sotto forma di falco, di rapace, di farfalla si materializzasse sopra di me per darmi conforto. Poi San Colombano protettore dei ciclisti e motociclisti, grande viaggiatore e a me particolarmente caro, San Luigi, di cui porto il nome, a cui ho chiesto di assistermi nel corpo e proteggermi dalle malattie, San Giorgio, venerato in particolare nell'oriente, innumerevoli le testimonianze incontrate sul percorso e protettore degli scout, a cui ho chiesto di darmi il coraggio e la forza di affrontare le difficoltà. 

Tanti altri a cui, con il tempo a disposizione e il pensiero libero dalle faccende quotidiane, ho rivolto l'attenzione, non mancano le persone che sono state significative nella mia vita alle quali ho pensato quando dovevo fare scelte cercando di rimanere nel solco da loro tracciato.

Per scendere nel campo dei viventi il primo e più grande grazie va a mia moglie Paola che da subito ha capito quanto fosse importante per me questa esperienza che mi ha sempre incoraggiato e seguito con contatti quotidiani, alla quale è toccato per più di sei mesi supplire la mia mancanza da casa e affrontare le evenienze.

Il secondo alla mia famiglia, figlie, sorelle, nipoti, generi, cognate/i che non hanno mai smesso di farmi vivere la comunità familiare da lontano e incoraggiarmi in mille modi.

Il terzo grazie a tutti gli amici e a tutti voi che mi avete seguito fornendomi aiuti concreti (bicicletta, ospitalità, contatti preziosi, consigli, materiali, telefonate, km pedalati insieme e stimoli per continuare), è stata una grande spinta che ho avvertito con piacere.  Una menzione particolare ai compagni di liceo a cui ho svelato per primi la mia intenzione di viaggio,  i quali non hanno esitato ad essere compartecipi di questa avventura e di cui porto sul petto la fotografia scattata 50 anni fa quando insieme cominciammo l'avventura scolastica. 

Un ultimo grazie al mio corpo che si è dimostrato una macchina meravigliosa sapendosi adattare di volta in volta al clima, al cibo, alla fatica, allo stress, ecc. riportando solo qualche piccolo disturbo passeggero.

So che molti di voi mi avete seguito sul blog quotidianamente, altri quando potevano, altri ancora saltuariamente e tutti quelli che si sono uniti perché mi hanno incontrato in viaggio o per sentito dire. 

Dalla statistica del blog ad oggi ci sono stati più di 52000 contatti da quasi tutti i Paesi del Mondo.

Grazie per l'assiduità e per la pazienza, più volte mi sono reso conto di essere ripetitivo e poco curato nel racconto, le foto di bassa risoluzione per esigenze del blog e senza avere il tempo e la sensibilità di scattare con l'attenzione dovuta alle situazioni e alle attrazioni viste, ma so che mi avete già perdonato.

Molte altre cose mi verrebbe da aggiungere, ma rimando a quando, di persona e sollecitato dalle vostre domande, racconterò dei tesori accumulati.


Foto scaricata da Wikipedia 


Questo è l'ultimo post di PedalEst, ora qualche giorno da turista, senza ciclo e il ritorno a casa che tante volte desiderato e ora è più vicino. 


Ciao, alla prossima… avventura?

giovedì 7 settembre 2023

189esima tappa

 Gotemba-Atsugi 50 Km, temp. 25°C. Cielo coperto, vento assente.


Tokyo -45 Km.


Penultima tappa, ormai sono già nella periferia di Tokyo, domani arriverò al traguardo. Arriverò con un giorno di anticipo pur avendo molto rallentato negli ultimi giorni. Forse sarà meglio così, questa notte e domani è previsto l'arrivo di un tifone proprio qui. Da quanto ho capito dovrebbe portare solo molta pioggia. 

La scelta del percorso di oggi è stata azzeccata, infatti ho scelto di arrivare a Tokyo passando per le montagne (Gotemba), un percorso con qualche salita in più, ma ancora tra colline e boschi, mi resta solo la tappa di domani interamente urbana.

Oggi pur essendo il cielo coperto non è piovuto, inoltre la temperatura è stata più che accettabile sui 26-27 gradi. Per un breve momento si è vista anche la sagoma del monte Fuji, seppur da lontano.






Il percorso è stato prevalentemente in discesa, purtroppo la strada con traffico e poco spazio per la bicicletta, in realtà c'è sempre stata la ciclabile, ma resa impraticabile dalla mancanza di manutenzione, erbe e rami per molti tratti non mi hanno consentito il passaggio. Questa strana incuria per un paese così attento alla sicurezza e al decoro mi sembra strana, ma è stata una costante di tutto il Giappone da me attraversato. 

Forse una scelta dovuta a ristrettezza di bilancio, il Giappone è il Paese del mondo con il maggior debito pubblico, anche se quasi interamente finanziato dai giapponesi e dalle banche giapponesi.

Domani sarà anche il momento di tirare qualche somma, sul Giappone e sulla mia avventura.

Per oggi è tutto.


Ciao, alla prossima.

mercoledì 6 settembre 2023

188esima tappa

 Fuji-Gotemba, 46 km, temp, 26°C. Cielo coperto,  vento assente. 


Tokyo -91 Km.


Breve tappa anche oggi, un po' di salita nella parte finale,  ma niente di faticoso. Pioggia per tutta la mattina, non intensa ma continua. Qualche sprazzo di luce verso le 12 poi di nuovo coperto. Ovviamente il monte Fuji è rimasto sempre avvolto dalle nubi, per un breve tempo si poteva intravedere la base del cono perfetto mentre la sommità è stata sempre coperta dalle nuvole.


Ho cercato di andare piano per perdere tempo poiché questa mattina ho realizzato che il check in nell'hotel Glamrose è dopo le 17. 

Durante il tragitto ho visto due giovani ciclisti giapponesi che stavano cambiando una camera d'aria, mi sono fermato per chiedere se avevano bisogno d'aiuto, ma ormai erano alla fase di gonfiaggio.  Mentre ero fermo però è arrivato un giovane cicloturista piuttosto carico in assetto da lunghi viaggi.  Dall'aspetto tutt'altro che giapponese. Sono io questa volta a fermarlo e chiedergli da dove viene.  È messicano,  di Guadalajara, è arrivato a Tokyo in aereo e ora va a Fukuoka, in pratica il mio stesso percorso in senso opposto. Se è vero quello che mi ha raccontato, non ho ragioni per dubitare, da Fukuoka andrà in aereo in Vietnam per poi continuare con Laos, Cambogia, Indonesia e Nepal. Niente male! Anche lui solo, con attrezzature da campeggio ove possibile. Mi ha anche detto che prima del covid ha fatto tutta l'Africa da Cape Town al Cairo, passando sulla costa est, per gran parte insieme ad un italiano di nome Gianluca. Alla fine ha voluto sapere il mio percorso in Giappone e quali sono state le difficoltà. Immancabile presentazione, si chiama  Louis e allora abbiamo riso per la coincidenza e selfie. 


Anche andando piano e tirando tardi alle 14 ero all'hotel Glamrose, subito mi rendo conto che è un love hotel, provo comunque a chiedere se posso avere la camera in anticipo.  Non se ne parla, check in dopo le 17.




Sono io poco attento quando faccio la prenotazione perché effettivamente è scritto. Poco male inforco ancora la bicicletta e vado al primo Family Mart, prenderò la cena da fare in camera e intanto ho scritto il report.


Ciao, alla prossima.

martedì 5 settembre 2023

187esima tappa

 Makinohara-Fuji 67 Km, temp 26°C. Cielo sereno, vento leggero da Sud


Tokyo -134 Km


La scorsa notte ha continuato a piovere e anche questa mattina quando mi sono alzato per andare a far colazione. 

Alle 8, quando sono partito,  le nuvole erano scappate e splendeva già un sole caldo. Le strade erano ancora bagnate con pozzanghere e illuminate dal sole producevano un vapore evidente. 

Oggi solo una salita breve, vento leggero, ma a favore. Purtroppo molta strada in aree urbane, molti semafori. Oggi li ho rispettati tutti, non che mi sia cresciuto il senso civico,  ma ieri sera ho letto che per chi passa con il rosso la multa è di 500€, e se nella malaugurata ipotesi se si verifica un incidente (anche senza feriti o morti) è prevista la reclusione da 3 a 5 anni! Ecco scoperto perché tutti rispettano i semafori,  anche quelli pedonali quando è evidente che non passerà nessuno. Nei giorni scorsi, io davo una guardata e se non vedevo nessuno tiravo dritto, la gente mi guardava con certe occhiate fulminanti. Un'altra scoperta del codice della strada è che le biciclette vanno registrate e viene fornita una mini targa da mettere sulla forcella destra. Se la si compra nuova è lo stesso venditore che provvede alla registrazione,  se usata bisogna fare una sorta di passaggio di proprietà. Non è specificato se, come me, uno entra in Giappone con la propria bicicletta.  Inoltre in quasi tutti i comuni vi è l'obbligo di fare un'assicurazione. Ormai mancano 4 giorni e continuerò ad essere illegale,  avrei dovuto informarmi prima.

Oggi facevo una riflessione,  da prendere con beneficio d'inventario, non ho la pretesa di conoscere così bene la società giapponese da esprimere giudizi, prendetela come impressione. In quasi tutti i centri abitati che ho attraversato le case erano modeste due piani al massimo, problemi antisismici ho pensato, una vicina all'altra anche se indipendenti, no case a schiera, problemi di spazio .  Lo spazio attorno veramente esiguo 1 o 2 metri, spesso con muro o siepe divisoria, giardino inesistente o al massimo un cespuglio e una pianta piccola. Ma la cosa peggiore di questi borghi, sarebbe meglio dire sobborghi è che non hanno anima. Non c'è una piazza, un monumento,  uno slargo dove ci si possa ritrovare.  Questa cosa è meno evidente in città medio-grandi, ma c'è anche lì. Le case più vecchie sono di 30-40 anni, non c'è stratificazione. Evidentemente invece di restaurarle le abbattono e ne costruiscono delle nuove. In Giappone come in ogni altra parte del mondo si è avuta un'urbanizzazione con svuotamento delle montagne.  Il territorio di pianura o fondovalle è poco per quasi 130 milioni di abitanti. Inoltre, questa è una mia considerazione,  avendo avuto quasi 700 anni di dittatura militare, lo shogun, manca quella che per greci e latini era la agorà, luogo di ritrovo e discussione,  fondamentale per la democrazia. Ora non voglio dire che il Giappone non sia una democrazia,  le elezioni sono libere e plurali, ma nel dna dei giapponesi non si è radicata così forte questa esigenza.  Se si escludono le sale da the, che sono frequentate solo da élite, non ci sono i bar, solo supermercati,  e sale bingo, i giovani e gli adulti dove si ritrovano? Ci sono i templi,  ma lì non si va per pregare, non ci sono funzioni o cerimonie se non rarissime e in certi giorni dell'anno. Insomma la mia idea è di un Giappone poco sociale, molto individuale,  e molto formalmente corretto. 

Tra un pensiero e l'altro sono arrivato a Fuji, speravo di vedere il vulcano più famoso del mondo, ma nubi basse lo celavano, proverò domattina. 








Avevo prenotato all'hotel Route Inn, ma quando sono arrivato hanno stentato a trovare la mia prenotazione,  poi guardando la conferma di booking si è capito che era un altro Hotel Route Inn sempre a Fuji (che fantasia!). Purtroppo 5 km in più fuori programma che avrei potuto risparmiare. 


Ciao, alla prossima. 


lunedì 4 settembre 2023

186esima tappa

 Hamamatsu-Makinohara 56 Km, temp 27°C. cielo coperto,  vento teso da NE.

 

Tokio -194 Km


Oggi doveva essere una tappettina di tutto riposo invece, con vento contrario e due salite niente male, si è trasformata in una di quelle serie. Anche il Giappone sembra non volermi regalare niente, sudore, testa bassa e pedalare. 

Per fortuna il percorso è stato piacevole per il paesaggio bucolico tra risaie e piantagioni di tè. 









Sono comunque arrivato presto alle 14,00 in questa Family Lodge, direi niente male. Il gestore mi ha accolto con un sorriso anche se ero in anticipo sull'ora del check in.  La camera è spaziosa e a piano terra con apertura diretta verso l'esterno.  Quindi niente scale o ascensore e bicicletta parcheggiata davanti alla finestra. 


Ciao, alla prossima. 

domenica 3 settembre 2023

185esima tappa

 Nagoya-Hamamastu 106 Km. Temp. 27°C. Cielo sereno, vento assente. 


Tokyo -240 Km.


Anche oggi tappa di trasferimento, il percorso quasi tutto pianeggiante, sempre in zone urbane con quel che consegue: marciapiedi su e giù, semafori infiniti, traffico, panorama assente. Insomma per fare 106 km ho impiegato 10h, una breve sosta per un panino e due tecniche, raggio rotto al 30esimo e foratura al 50esimo. Più che una foratura è stata la camera d'aria a cedere di botto e aprirsi, più di 1000 km li ha comunque fatti. 

Oggi la temperatura è stata alta 36°, il sole scottava per l'aria limpida, per fortuna poca umidità e leggero vento a favore. 

Dopo la brutta notte passata nel "loculo" questa mattina ho subito prenotato l'hotel. Ho scelto Apa che è una catena di medio livello ma qualità standard già usata un paio di volte.  Camera piccola, ma fornita di tutto. La colazione è a richiesta, ma sempre abbondante, quasi un pasto. 

Ho ancora 5gg da spendere e 240 km, le prossime tappe le farò brevi perché mi aspetto una situazione come oggi o peggio, inoltre sono segnati ancora 2000m di dislivello in salita. 

Poco o nulla da mostrarvi.






Ciao, alla prossima.

sabato 2 settembre 2023

184esima tappa

 Kyoto-Nagoya 140 Km, temp. 26°C., cielo coperto, vento assente. 


Tokyo -344 Km


Oggi lunga tappa di trasferimento, con una salita impegnativa. Il Kurakake Pass 791 m. Poi discesa fino a 40 km da Nagoya, numerosi valloni finali fino all'attraversamento di due grandi fiumi il Kiso e il Nagara già alle porte di Nagoya.







In alcune risaie sono iniziate le operazioni di mietitura.  Le mietitrebbie sono piccolissime, circa come un auto con cingoli di gomma.




La mia intenzione era di fermarmi nella periferia della città prima di arrivarci.  Ci sono due Guesthouse, una era chiusa, l'altra non aveva posto. Così ho dovuto fare altri 15 Km per arrivare in zona stazione dove l'unico albergo disponibile era un tipo ostello con dormitorio a letti a castello e bagno in comune. Ma meglio di niente. 

Sono molto stanco, poca fame e tanta sete. Penso che comunque dormirò profondamente. 


Ciao, alla prossima.

190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...