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giovedì 20 aprile 2023

49esima tappa

 Baku-Baku 0 Km temp. 15° cielo sereno, vento leggero. 






Prima vi racconto la serata di ieri.

I piatti tipici azeri gustati nel bel locale tipico della città vecchia Qaynana (suocera in azero) : quitab una specie di piadina nel cui impasto viene messo o erbe aromatiche, o zucca, formaggio, carne, cosparse di una spezia detta sumac. Dushbara piccolissimi cappelletti in brodo di pecora con ripieno di carne, i Lula una specie di salsicciotto arrostito con parte del posteriore grasso della pecora, paté di fegato di pollo, braciola di manzo alla griglia.

Il dopocena prevede una visita al simpatico locale Room Bar, luogo di incontro della comunità internazionale in particolare di italiani. È molto trandy ed è un riferimento per chi sta lontano da casa.

Oggi mio malgrado sono rimasto al palo. La nave non è arrivata e pertanto si parte domani (speriamo) ore 10 che va pure meglio come logistica di viaggio. A Kuryk vi era un solo hotel molto sconsigliato, sarei arrivato di sera, così invecie dovrei arrivare al mattino ed avere il tempo di spostarmi. 

Quindi oggi ritorno nel centro per vedere altre cose e passeggiare sul lungomare. 





Per prima cosa mi porto sul boulevard,  aria fresca del mattino, poca gente,  giardini ben curati. Ovunque fervono i preparativi per il G.P. F1 e sono state posizionate barriere che bisogna aggirare, non sempre è facile capire come. Ma il tempo non è un problema. Anzi ho modo di rendermi conto di questo ambiente nuovo e sorprendente.









Poi arrivo al Carpet Museum, una costruzione in tema con i tappeti, ha una forma a cilindro dorato e arrotolato messo in orizzontale.  All'interno una donna sta eseguendo un tappeto in modo dimostrativo, le sue dita scivolano sulle corde dell'ordito e i nodi si formano ad una velocità che la vista non riesce a percepire. Il disegno è riportato su di un rotolo di carta appena sopra il telaio. La lana di diversi colori è in piccole matassine che pendono. 

Viene spiegato quali sono i diversi materiali utilizzati: cotone, lino, seta, fibre vegetali, etc. Come vengono preparati per la tessitura,  tinti e pettinati. Infine la tecnica d'intreccio che è diversa in funzione della zona di produzione.  Il disegno riporta figure geometriche, simbologia religiosa e mitologica. Colori e contrasti in funzione del loro uso. Alcuni erano costruiti per coprire gli animali, proteggere i mobili, abbellire la casa, dal pavimento, alle pareti, al soffitto. 




È un museo senza confini, come viene spiegato, non si limita all'Azerbaijan, ma vi sono illustrate tecniche e prodotti di gran parte del mondo.

Devo ammettere che mi è piaciuto anche se non sono un fan di tappeti.

Poi sono salito con la funicolare alle Flams i tre palazzi che dominano la città e simboleggiano le fiamme di un fuoco (terra dei fuochi). 




A fianco vi è il memoriale della strage del 20/01/90 detto gennaio nero, per sedare le proteste 170 morti, ultimo atto dell'URSS poi segno la rinascita del Azerbaijan.

Da lì si gode una vista sulla città che ricorda quella di Napoli da Posillipo. La città di Baku è appunto gemellata con Napoli. 

L'ultima parte della giornata la passo nella main street dove la gente non manca mai a qualsiasi ora.

Questa sera siamo ospiti da Daniele un amico di Federico che ho già conosciuto le sere prima. 

Ciao, alla prossima. 


190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...