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martedì 7 marzo 2023

Settima tappa

 Lubiana-Gorenij 98 km

Partenza ore 7,30, cielo coperto, temp.5°C e nebbia appiccicosa.



Primi km per uscire da Lubiana senza particolari problemi su pista ciclabile a bordo strada, molto traffico in entrata per l'ora di punta.  Poi dopo 10km, in un piccolo paese sbaglio strada, me ne accorgo dopo 3km, dietrofront,  appena imboccata la strada giusta sbaglio ancora 1km ma salita decisa, uffa! Direte che sono un pirla, effettivamente, ma non è solo colpa mia. Tutta la giornata sarà caratterizzata da rotonde e bivi, le segnalazioni presenti sono totalmente inutili. Perché non segnalano una meta grande e lontana, i nomi delle località sono difficili da memorizzare,  segnano solo il paesino limitrofo, inoltre le strade continuano a cambiare numero, a volte il numero è  diverso da quello di google, viene solo indicata bene l'autostrada, ma solo questa. A volte mi trovo sullo svincolo d'entrata in senso unico, altre la strada porta anche alla destinazione voluta, ma non segnalata. Insomma vengo colto da paranoia, così ad ogni rotonda o bivio mi fermo per controllare di essere nel giusto,  a volte lo sono altre no. Io non viaggio con il navigatore acceso perché consumerebbe troppo.






Cerco la destinazione e valuto la direzione, poi spengo e rimetto in tasca. Naturalmente mi devo fermare, togliere un guanto, digitare il codice di apertura del telefono perché il riconoscimento digitale con le mani bagnate non va e quello facciale meno ancora,  forse per il casco e gli occhiali o la mia faccia brutta e stravolta. Quindi minuti che vanno, moltiplicati centinaia di volte fanno ore buttate. Il profilo altimetrico guardato alla partenza indicava una strada prevalentemente in leggera discesa, con dentini di sega segno che ci sono tante piccole salite. Mentre pedalo ne incontro una decina e tutti fanno male, salite di 1 o 2 km ma ripide dal 7 al 10% . Il cielo resta coperto e freddo. Il sole si intravede a volte formato pastiglia. Per fortuna le strade sono poco trafficate. Le ore passano veloci ed i km lenti. Il paesaggio è gradevole anche se è ancora inverno, la neve deve essere andata da poco, a nord ci sono ancora chiazze. Solo i bucaneve non hanno paura del freddo,  anche se tengono la testa bassa e la corolla chiusa.




Finalmente arrivo alla cittadina di Novo Mesto dove il percorso intercetta il fiume Sava. Questo bel fiume dalle acque azzurre nasce dal Triglav, la montagna più alta della Slovenia e considerata quasi sacra dagli sloveni,  tanto che almeno una volta nella vita devono scalarla con un certo pericolo.




La Sava mi porterà fino a Zagabria e quindi penso che ormai solo una pianura mi separi da questa altra Capitale.  Errore, la strada non segue il fiume, ma mi mostra ancora 3 dentini di cui l'ultimo nei pressi del Castello di Otocec con un bel muro di 1 km da far sputare l'anima. Il castello si trova su un'isola del fiume attorniato da un paesaggio da fiaba. Attorno boschi di faggio e crochi fioriti, nel fiume anatre e cigni, impossibile non fermarsi a scattare qualche foto.







Superato questo ultimo dentino malefico, si apre la pianura a perdita d'occhio. Mancano ancora 66km a Zagabria ed essendo solo le 14 penso di poterci arrivare,  ma per l'ennesima volta sbaglio  strada 4km anda e rianda. Pur avendo controllato ad ogni bivio ci riesco. Mentre pedalo nel silenzio del bosco sento un zit zit ad ogni giro di ruota. Humm? Guardo la ruota mentre gira e vedo che non è perfettamente centrata, penso che un raggio mi abbia lasciato. Proseguo comunque per alcuni km, finalmente l'andatura è  decente, la nebbia dissolta, anche la temperatura sembra alzata sui 10°C. Alle 15 comincio ad avvertire un po' di fame, sullo sfondo una chiesetta bianca e pulita attrae la mia attenzione, piccola deviazione e sono là.  Un po' di formaggio rosicchiato come un topo perché non ho voglia di aprire le borse per il coltello e una sorsata di succo di arancia messo nella borraccia questa mattina mi tonificano a dovere. Controllo la ruota, effettivamente un raggio rotto, pazienza ho con me i ricambi, questa sera provvederò.








Tra giusto e sbagliato ho percorso 100km, ma posso continuare,  sono solo le 15,20 . Non intendo arrivare a Zagabria,  ma fermarmi prima in una piccola località lontano dal traffico.  Zagabria  è una bella città,  ci sono stato quest'estate un paio di giorni mio malgrado per un guasto alla moto. Ci passerò domattina per poi proseguire oltre.

Lasciata la chiesetta,  penso di fare ancora una ventina di km, ma a poche centinaia di metri vedo una gostilna che fa pure alloggio, sembra una vera lusinga a fermarsi, ci penso, ma tiro dritto e dopo 200 mt. faccio dietrofront e mi fermo  qua. Sono o non sono un pensionato? Usiamo questo ruolo, in più  penso che devo pure cambiare il raggio. Gentilissimi gli host, mi danno una camera calda e pulita, ampia e luminosa. Qui posso anche cenare senza dover togliere le ciabatte. Chiedo il prezzo 32€ che diventano 38 con la colazione. Ottimo.! salgo in camera,  doccia e cambio di rito e scendo subito a cambiare il raggio rotto. Per fortuna non è dal lato della ruota libera e quindi è più semplice da cambiare. In 20' faccio il lavoretto e dopo una lavata alle mani luride scendo nella Hall per una birra meritata e per scrivere questo racconto. 

È ormai completa la prima settimana,  mi sento bene e non mi sembra difficile continuare così.  ...Per ora!

Alla prossima. 

190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...