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venerdì 24 marzo 2023

22esima tappa

 Harmali-Edirne (Adrianopoli) 83km, temp 3°C. Nebbia in rapido dissolvimento, vento assente. 


Partenza ore 8,00.

Oggi tappa rilassante, asfalto un velluto, poche salite, traffico assente, tante soddisfazioni. 

Insomma meglio di così! Dopo una piccola colazione in un baretto sulla strada,  caffè e pasta al cioccolato, le prime pedalate, nella nebbia fredda che c'è e non c'è, sono un po' tristi.

Lascio la Bulgaria senza troppi rimpianti, la ricorderò come il paese delle siepi di forsizie, dei carretti gitani. Me l'aspettavo più autentica e contadina, invece è un misto di vecchio e nuovo, di case abbandonate o trascurate e di tanta immondizia lungo le strade.

  Il sole si vede, ma fatica a bucare. I primi 20 km così,  ma era già evidente che non appena il sole avesse avuto la meglio, la temperatura si sarebbe alzata. Così è stato. Alle 9 avevo già fatto un bel pezzo e con il sole la temperatura è salita gradevolmente prima sui 12° poi fino a 20°, uno spettacolo non ancora provato. 

Ancora qualche vigneto e qualche serra a diversificare il paesaggio. Poi al chilometro 30 entro in Grecia, oggi ho passato due stati. Per le biciclette non vi è altro modo che passare prima in Grecia e poi in Turchia. La strada diretta è solo autostrada. Questa è una fortuna ed il motivo per cui ho una bella strada quasi tutta per me. 

La dogana bulgara una formalità,  controllo documenti e via, in quella greca ho perso circa ½ ora poiché l'unico doganiere era impegnato a controllare due pullman nato con militari.


Proseguo quindi nella Hellas per circa 30 km, nulla da segnalare se non che non è quasi segnalata la Turchia,  sarà per il loro odio atavico. Solo nell'ultimissimo paese greco di Kastanies un piccolo cartello orma sbiadito dal sole indica Turkey, la strada che porta in dogana è piccolissima tanto che ho dubbi che sia giusta. Il controllo greco è veloce, molto meno quello turco.  Devo farmi inquadrare bene dalla telecamera seguendo le indicazioni dell'addetto.

Più avanti, più indietro, più su, più giù, togli il casco, prova a pettinarti, e via di seguito,  io eseguo gli ordini senza esitare, solo dopo cento scuotimenti di testa il doganiere si stufa e fa segno di proseguire.  Dieci metri dopo controllo bagagli, il militare, per fortuna, mi fa aprire solo la borsa sul manubrio.  Poi un grosso sorriso e una pacca sulla spalla,  vai pure Istanbul è vicino. 








Come sono in Turchia la stradicciola si allarga enormemente ed un ponte super moderno lungo 2km mi fa passare i fiumi Meric, Nheric e la ferrovia ed entro trionfale a Edirne ( per i turchi) o Adrianopoli ( per i greci).


Questa bella città su colli, fu fondata dell'imperatore Adriano, di cui il nome nel 125 a.c fu pure capitale dell'impero ottomano. Data la sua posizione strategica fu teatro di numerose battaglie.  Romani contro traci, romani contro romani guerra civile, ottomani, serbi, bulgari, russi etc. Montagne di morti. Anche recentemente è  passata ai greci e poi ai turchi, definitivamente solo nel 1922.

Per fortuna non solo morti, sono rimaste belle chiese, moschee con minareti altissimi, e monumenti di vario genere.  Prima di andare in albergo giro il centro storico con la bicicletta, me è impresa ardua per salite e discese impossibili. 





Purtroppo ho scelto un albergo già fuori nella direzione di Istanbul mentre sarebbe stato più saggio sceglierne uno centrale visto che non mancano. 

Pazienza, una volta sistemato prendo l'autobus per il centro per visitare anche di sera. 

Non esiste biglietto,  per viaggiare esponi la carta ad un lettore contactless, comodo. Purtroppo la mia carta non va, non so ancora il perché.  L'autista, seccato dai numerosi tentativi mi dice:" o paghi o scendi " indicandomi di far pagare qualcun altro al posto mio e dargli il corrispettivo in denaro. Già facile! Ma io non ho ancora cambiato un euro e qui accettano solo la Lira Turca. Al cambio 1€ = 20£T . Una ragazza gentile,  mi paga il biglietto senza nulla in cambio,  così posso restare a bordo.  

In centro finalmente riesco a ritirare un po' di soldi e dopo qualche foto tra la folla trovo un ristorante tipico. Cucina turca. 






Prendo: fegato impanato e fritto, pollo in agrodolce alla griglia, patatine.  Il tutto integrato con cipolle crude, pomodori e peperoncini fritti fortissimi, dopo il primo assaggio passo.





Domani tappa turca e domenica forse arrivo ad Istanbul. 

Ciao alla prossima. Anche perché qui siamo 2h avanti rispetto all'Italia. P. S. Oggi ho superato la soglia dei 2000km.

190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...