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mercoledì 30 agosto 2023

181esima tappa

 Kobe-Osaka 59 Km, temp. 26°C. Cielo coperto, vento assente. 


La città di Kobe e quella di Osaka sono ormai un'unica cosa. Il percorso ciclabile passa sempre tra case e palazzi,  di fatto sul marciapiede dove notoriamente ci stanno anche i pedoni.  Per questo motivo è difficile pedalare e fare chilometri, inoltre qui le rotonde non sono ancora arrivate e ogni 100 metri c'è un semaforo.  È quindi un continuo partire e fermarsi. Per fare i primi 40 chilometri ho impiegato 4 ore. 

La prima sosta al castello di Osaka, una imponente cinta muraria contornata dal fossato lo racchiude.  Tutto intorno un bel giardino pieno di turisti,  ma anche di sachesi che vogliono godere del fresco e la pace. Un'oasi verde in mezzo ad una città di palazzi e grattacieli. 

Ne approfitto anch'io per sedermi su una panchina, relax e osservazione della gente che passa. La costruzione principale è una torre a diversi piani tipica giapponese che contiene anche un museo. 
















Io mi limito a guardare da fuori, molta gente in coda sta aspettando per entrare. 

Faccio una sosta pranzo alle 14 in un fast food,  per ordinare bisogna fare una scelta ad una macchina che emette uno scontrino da consegnare alla cucina. I piatti sono correlati da foto, la cosa mi sembra facile, ma una volta scelto un bel piatto di pastasciutta non so quale bottone pigiare perchè le scritte sui bottoni sono in ideogrammi.  Vedendomi impacciato viene in soccorso un signore che sta al tavolo con la famiglia.  Mi chiede cosa desidero e in un attimo lo scontrino è fatto e pronto da consegnare alla cucina. Dopo circa 5 minuti il mio piatto è  servito. In effetti è una pastasciutta adagiata in una padellina con a base una bella frittata, pasta al pomodoro con pezzetti di wurstel, insomma un'interpretazione giapponese di un misto tra amatriciana e carbonara, una carbociana alla giapponese, un po' scotta. Ma con qualche goccia di tabasco si mandano giù anche i sassi e l'appetito è poi il condimento migliore. 





Seconda sosta culturale al Santuario Sumiyoshi Taisha, un luogo antico di preghiera Shintoista. Vengono venerati i Kami, spiriti protettori dei naviganti e dei poeti. Molte preghiere legate ai fili come tanti fazzoletti colorati che si muovono con il vento. 

Per arrivarci si passa in piccolissimi viottoli nell'omonimo quartiere, piccole case antiche con tetti a pagoda.










Una menzione particolare va fatta ai ciclisti, l'uso della bicicletta è diffusissimo, ve ne sono ovunque,  anche mamme con doppio seggiolino e figli appresso. È il modo forse più veloce per spostarsi in città.  Il traffico delle auto è sempre molto intenso e con tutti i semafori risulta lento. Quasi tutte le strade hanno marciapiede ampio e spazio per le biciclette, ma promiscuo ai pedoni. 

Nel pomeriggio,  cerco un hotel già in direzione di Nara che sarà la tappa di domani.  Trovo un ottimo hotel Plaza anche se ubicato tra svincoli autostradali e in posizione periferica a 36€ con prima colazione inclusa.  Devo smentire chi mi ha detto che il Giappone è caro, sfido a trovare una soluzione così in Italia in una grande città  come Osaka di 2 700 000 abitanti. 

Per oggi è tutto. 


Ciao  alla prossima. 

190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...