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giovedì 17 agosto 2023

168esima tappa

 


Akune-Satsuma 43 km. Temp. 27°C cielo coperto, vento assente. 


Oggi tappa che ricorderò a lungo, una mattina alla stazione di polizia di Akune.

Preciso subito che non ho commesso nessun reato se non una stupida disattenzione. Ora vi spiego. Colazione inglese in hotel, buona però senza tè, solo caffè. 

Ieri ho finito il denaro cash, in alcuni negozi e anche supermercati non sempre accettano la carta di credito, sembra incredibile in un Paese così tecnologico, in questo siamo più avanti noi. Ma veniamo al fatto.  Come prima cosa cerco un ATM bancomat per ritirare contanti,  non lo avevo ancora usato in Giappone.





Ne trovo uno in un piccolo supermercato e provo a ritirare, la macchina ha anche la selezione inglese. Introduco la carta e digito il pin, poi seleziono per ritirare e scelgo l'opzione più alta 50,000 yen, che equivalgono a 314 euro, la carta è restituita, la ricevuta erogata e si apre uno sportello con le banconote, ritiro e metto nel portafoglio.  Poi ci ripenso, la somma mi sembra poca, rifaccio la stessa operazione, tutto come prima, si apre lo sportello, ma non ci sono le banconote.

Memore di aver già perso 100 euro in Uzbekistan al cambio, sono deciso ad andarci a fondo.

Mi rivolgo allora ai commessi che increduli guardano le ricevute mi consigliano di andare alla polizia. 

Quando arrivo alla stazione vi è molta gente in attesa di rinnovare la patente e così mi metto in coda. La patente si rinnova qui, vi è una macchina nella quale bisogna guardare (suppongo le lettere) e rispondere correttamente,  in caso contrario ci sono occhiali colorati con diverse gradazioni e quando si arriva alla lettura corretta viene indicato l'uso di lenti sulla patente. La fotografia viene scattata al contempo e in circa 10 minuti si è richiamati per ritirare la nuova. Non mi sembra che si paghi, ma non sono sicuro. Resto quindi meravigliato dell'efficienza nipponica.

Passa però una buona mezz'ora e vengo chiamato, è il mio turno. Esordisco con "devo fare una denuncia " Poi con l'aiuto del traduttore descriverò analiticamente il fatto.

Vengo allora fatto accomodare in un ufficio riservato, anche quando si entra nell'ufficio bisogna togliersi le scarpe. Se venite in Giappone controllate di non avere buchi nei calzini altrimenti fate figure ovunque. 

Arrivano altri policeman, controllano le ricevute, si consultano e li vedo spaesati. Allora intervengo dicendo che probabilmente la macchina ha esaurito il contante e se possono per me contattare la banca titolare e chiedere che l'operazione venga annullata. 

Da qui ancora una serie di colloqui con il funzionario di banca e poi con il comandante di stazione, e poi…… non sto a tediarti l'ho già fatto io anche per voi.

Intanto che aspetto traduco le due ricevute del bancomat,  e scopro che sulla seconda è chiaramente scritto che non è possibile effettuare la transazione. Se l'avessi fatto subito mi sarei risparmiato una mattina in polizia.  Ma del senno di poi…

Penso quindi di poter andare, mi scuso per aver fatto perdere tempo a tutta quella gente. Ma m'illudo. Wait a moment please. 

Il moment non passa più,  sono tentato di uscire comunque, ma non vorrei essere inseguito dalla polizia. Chiedo a tutti, e dico che devo assolutamente partire, altrimenti non arriverò mai a Kirishima dove ho l'albergo prenotato. Passa ancora tempo, e alla fine, senza dover firmare niente mi accompagnano alla porta e mi regalano due bottiglie di gassosa. Valli a capire!

È ora di mettersi in marcia è mezzogiorno passato, imposto il navigatore e parto deciso.

I guai, non arrivano mai da soli. Dopo 20 km mi trovo che il percorso da lì in poi è vietato alle biciclette e motorini sotto 125cc. Di fatto un'autostrada, il telefono non prende,  e allora guardo la mappa e vedo che c'è una stradina alternativa che fa circa lo stesso percorso. Pur con molti dubbi mi avventuro. La strada è davvero piccola segue un torrente e la valle stretta che sembra la Val Boreca, ma in più metteteci che attraversa una foresta di bambù giganti (20 m di altezza e 30 cm di diametro) mista con cipressi.


Non entra quasi la luce e si pedala in galleria vegetale. Bello! Per un po', poi diventa opprimente, caldo umido che fa gocciolare gli alberi, rami sull'asfalto caduti da tempo, zanzare cattive, e moschine terribili che puntano dritto agli occhi. Insomma un girone infernale, per di più continua a salire con pendenze oltre il 10%. Avrò fatto  1000 m di dislivello, sono stanchissimo, impaurito e depresso dalla situazione.  Finalmente passa un'auto, la prima che vedo. La fermo e chiedo dove mi trovo e che cosa ho davanti. Un signore gentile, come tutti i giapponesi,  parcheggia, scende e mi mostra sulla mappa, aggiungendo che ci sono ancora due chilometri di salita e poi scende, ma a Kirischima non riuscirò ad arrivarci essendo tardi. I chilometri saranno 4 di cui 2 fatti a piedi, poi una forte pioggia viene in mio aiuto,  le mosche spariscono e mi rinfresco un po'. 

In 15 km di discesa arriverò al paese di Sansuma, un po' di fame viene annullata comprando in una coop pane e coppa. Mi accorgero' solo mordendo che il pane è dolce e farcito di crema e la "coppa" è carne cruda. Mangio comunque davanti al supermercato,  una signora si avvicina e mi regala una lattina di caffè, devo fare pena.

Trovo però,  dulcis in fundo una locanda tipica giapponese con tanto di tatami e futons. Il prezzo irrisorio 18 euro,  bagno in comune e doccia al piano inferiore, ma c'è pure WiFi.




Ciao alla prossima.

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