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martedì 28 marzo 2023

25 e 26esima tappa

 Istanbul-Istanbul km 0, temp 18° C. e pieno sole lunedì,  10° C. e pioggia persistente il martedì. 

Vi racconto la città  come l'ho vista io.

Dal mio albergo a Sultanahmet (Moschea blu, Santa Sofia, ecc. per intenderci) ci sono solo 200mt, alle ore 9,00, dopo una colazione ricchissima, sono già sulla piazza a scattare foto. Il cielo è limpido dopo la pioggia di ieri ed è bello godersi questa atmosfera magica. La città si presenta con il suo volto migliore,  ovunque ti volti è uno splendore quasi irreale.

Da dove comincio? Ancora qualche minuto seduto su di una panchina,  mi godo questo meritato traguardo.  Non mi sembra ancora vero di esserci arrivato, solo con le mie gambe. Metro dopo metro per oltre due milioni. Non è stata una passeggiata,  alcuni momenti, per me è stato difficile trovare la motivazione,  molto lo devo anche a voi che mi seguite ed incoraggiate ogni giorno. Ma basta salamelecchi anche se sono in Turchia. 

Santa Sofia ex basilica diventata moschea ed ora museo è lì che mi aspetta, ma una fila molto lunga di persone che attendono per entrare mi fa rimandare la visita, farò bene.





Un modo per visitare una città grande per la prima volta è utilizzare un bus turistico.  Prezzo un po' caro 35€, ma ne è valsa la pena. Il percorso prevede 12 fermate alle principali attrazioni,  si può scendere quando si vuole e prendere il successivo ad intervalli di un'ora. Il biglietto, valido tutto il giorno,  comprende audioguida, bottiglietta d'acqua, biscotti e un dolcetto tipico.






Così dal piano superiore scatto foto, ascolto la descrizione dei principali monumenti e quartieri e ogni tanto scendo per addentrarmi, ora nei giardini, ora nel palazzo del sultano,  ora sul ponte Galata, etc.



Vi è pure una sosta oltre il Bosforo, così metto un piede in Asia (la prima volta per me).






Poi mi godo piazza Taxim, la più grande piazza di Istanbul dove arriva anche una famosa strada pedonale Istiklal Caddesi, con bei palazzi e negozi, affollatissima. Un vecchio tram la percorrere stile San Francisco,  e sotto corre una antica linea metropolitana,  seconda, per anzianità, solo a Londra. 







Mi fermo ancora al ponte Galata che attraversa il braccio di mare chiamato Corno d'Oro, dove un gran numero di pescatori getta la lenza in mare.




Poi è la volta del Bazar Egizio, colori e profumi di spezie,  ogni leccornia è esposta, frutta fresca, secca, canditi etc. Ultimo step ritorno a Sultanahmet foto da mandare ai compagni di scuola del liceo con la maglietta regalata alla partenza, dove la foto di classe di 50 anni fa campeggia nel centro (grazie Gianni). Anche studentesse iraniane in gita scolastica che mi aiutano per la foto vogliono comparire nel blog. Nessun problema.  Vi aspetto tra 50…










È quasi sera, la luce esalta i colori e le ombre si allungano,  ma non è ancora finita la scorpacciata,  Santa Sofia ora è accessibile,  no coda. Entro togliendo le scarpe e penso ai secoli e al significato che hanno avuto queste pietre. Tutto il pavimento è ricoperto da soffice moquette verde, solo poche aperture mostrano i mosaici sottostanti, la cupola è enorme e numerosi lampadari pendono con mille fiamme dorate. Silenzio e ammirazione.




Quando esco, poco distante vi è Yerebatan Sarnici (nota come cattedrale cisterna) una enorme cisterna ipogea con centinaia di colonne. Era la riserva d'acqua della città,  fatta costruire dall'imperatore Costantino (ovviamente romano). L'acquedotto arrivava da Edirne (due tappe fa) centinaia di km di percorso in terracotta in parte ancora esistenti, Che ingegneri idraulici! Ah dannata Italia madre di civiltà! Una scenografia da brividi, il percorso si snoda a pelo d'acqua e con giochi di luce si può sognare ad occhi aperti. Il biglietto d'ingresso 5€ sembra fin troppo irrisorio per questa unicità mondiale. 











È ora di tornare in albergo per cambiarmi e uscire a cena, sarà una cena veloce, ma in un tipico locale.

SECONDO GIORNO A ISTANBUL 


Dopo la notte con vento forte, la giornata, come anticipato, non è quella di ieri. Pioggia e freddo tutto il giorno, spero che tutto si sfoghi oggi, domani riprendo il cammino. 

Questa mattina vorrei dedicarmi al Topkapi Palace Museum, sto già pregustando le delizie del palazzo reale con le oltre 300 stanze, quando scopro che il martedì è giorno di chiusura.  Pazienza,  non può sempre essere domenica,  infatti è martedì! Ripiego, si fa per dire, con il museo archeologico. Ottimo,  vi sono molte sale con reperti greci, romani, bizantini, egizi, ittiti. Molto bella anche la ricostruzione degli scavi dell'antica Troia, si ripassano i periodi storici e si può vedere come nei secoli l'arte si sia evoluta al pari delle civiltà. La zona dei sarcofagi e sepolture è importante per quello di Adriano, ma non solo.

Grosso vantaggio che nelle due ore in museo mi sono salvato dalla pioggia che non ha mollato un attimo. 









E ora dove vado? Ma si! Al Gran Bazar, dista solo un km che faccio con l'ombrello appena comprato. È effettivamente grande e affollato,  molti come me, visto il tempo, hanno fatto lo stesso ragionamento. 


Impossibile da descrivere. Direi sinteticamente Oro, Incenso e Mirra. Decine e decine di negozietti che mostrano la loro merce, peraltro molto simile. Come facciano ad attirare clienti non mi è noto, qualche parola in inglese, qualche dolcezza offerta, ed invito ad entrare. Prendo solo un sacchetto di datteri deliziosi. Riesco anche a cambiare i soldi bulgari e serbi che avevo avanzato.

Si è fatta l'una, il muezzin ha ripreso a salmodiare, io torno in albergo a scrivere e a programmare la tappa di domani, se smette di piovere uscirò a sera per la cena. 

Ciao, alla prossima. 

190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...