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domenica 25 giugno 2023

 115esima tappa

Kos Altay-Thaschanta 51 km. Temp. 3°C. Cielo sereno, brezza leggera da Sud

Nella notte il cielo si è liberato, la piana glaciale brilla al sole con i suoi numerosi laghetti, inoltre le previsioni mettono pioggia nel pomeriggio, anche se devo fare una tappa breve mi conviene abbandonare il piumone e prepararmi per partire. 



Solo qualche biscotto e acqua di fonte per colazione,  spero di trovare qualcosa lungo la strada. 

7,45 sono in strada, l'aria pizzica per il freddo e la leggera brezza,  ma pedalando mi scalderò.

La strada è deserta e pure la tundra che presenta solo esili fili d'erba,  a circa metà vi è un piccolo paese di povere case sparse. Zhana Aul, so che non troverò nulla, ma entro per capire come si vive in questo posto. 

Le casette con il tetto colorato sono quasi tutte uguali, distanziate alcuni metri una dall'altra, una costruzione un po' più grande con bandiere, forse un ufficio comunale.  Anche qui il monumento ai caduti della guerra 40-45, nient'altro di significativo.  










Due uomini avanzano verso di me passo lento e svogliato di chi non sa come ammazzare il tempo.  Mi avvicino e chiedo se c'è un caffè,  "nietu solo magazin".  Intanto anche i busti di Marx e Lenin di materiale povero e friabile se la passano male. Mi accompagnano al magazin, una baracca di legno 2x3, dentro una vecchietta sdentata che serve. 

Niente che possa comprare, selle, chiodi, vestiti che da noi finirebbero al macero, qualche cibo sfuso: farina, biscotti, caramelle, pasta. Chiedo se mi può almeno fare un chai caldo, sono sicuro che nel retro ha il bollitore,  ma non se ne parla, esco con una tavoletta di cioccolato sperando che sia come quello kazako molto buono, questo russo è gommoso, non sa di cioccolato ed è un impasto a bollicine.

Da qui solo 25 km a Thashanta, la strada prosegue in leggera salita costante e 10 km prima di arrivare vengo fermato da un posto di blocco militare.  Sono in due e forse io sono l'unico diversivo di chi sta in pattuglia.

Mi dicono di mettere via la videocamera perché è zona di confine,  e mi raccomandano di non dormire in tenda ma in hotel.

Controllato il passaporto posso proseguire,  allora chiedo io a loro se il border è chiuso oggi, e domani sarà aperto.  Mi confermano che sarà aperto. Bene! Domani si arriva in Mongolia 20 km al confine. 

Mi sistemo nel primo hotel sulla strada, ce ne sono solo due. Sembra un rifugio alpino e tutto in legno e scricchiola ad ogni passo, ma la camera è buona e si ha uso cucina. Il market è chiuso,  ma qualcosa ho nello zainetto. 

Ciao alla prossima.

190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...