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sabato 25 marzo 2023

23esima tappa

 Edirne-Buyukkaristiran 96km, temp 8°C., cielo sereno,  vento assente. 




Partenza ore 9,00, all'uscita di Edirne prendo la statale D100 che manterrò tutto il giorno.  Si tratta di una superstrada a due corsie per ogni senso di marcia, divise da doppio guardrail,  per fortuna vi è sempre la corsia d'emergenza di almeno 2m, sulla quale ho pedalato sentendomi sicuro. Il traffico non è particolarmente intenso, prevalentemente di auto. Parallela vi è anche l'autostrada dove passa maggior traffico.  L'asfalto è sempre stato ottimo.  Nonostante tutte queste buone notizie sono arrivato stanco morto.  Il percorso, infatti sale per circa 1km, poi scende,  ma per tutti i 96 km. Fatelo 50 volte ed escono 1000m di dislivello in salita e discesa.


 Sembra di andare in altalena,  salgo agli 8 km/h e scendo ai 30 km/h, così tutta la tappa. Ieri sera guardavo il percorso altimetrico ed era una sega con 50 denti. Non resta molto altro da raccontare.  Continuo a cambiare rapporto,  inoltre i pochi paesi li vedo stando fuori. Dopo circa 50 km decido di uscire al paese di Babaeski, un bel paese con molta gente in strada a godersi la primavera.


Qui consumo anche un kebab. Gente cordiale che chiede di te.

Lungo la strada, nei punti cruciali sagome di auto della stradale per intimorire gli autisti che hanno capito il trucco e non rallentano. Sagome fatte bene con il lampeggiante acceso alimentato da pannelli f.v.



Nella cittadina di Luleburgaz, mentre sono fermo ad un semaforo, una intera famiglia arrivano su di un vespino 50, mi chiedono se sono bulgaro per i colori della bandierina e quando capiscono che sono italiano,  raddoppiano i complimenti e mi augurano buon viaggio,  la stessa situazione si ripete al semaforo successivo, qui è protagonista un ciclista con bici da corsa. 


Intanto la temperatura si è alzata fino a 24° perciò pedalo con maglietta maniche corte, è la prima volta da che sono partito da casa.

 Verso le 16,00 arrivo alla meta. Sbaglio hotel e finisco in un albergaccio tremendo, la camera è sporca e il bagno rotto in più punti. Mi viene anche paventata la possibilità,  pagando di avere compagnia per la notte. No grazie.  Solo in camera,  riguardo maps e mi accorgo dell'errore, rifaccio subito il bagaglio e me ne vado da quella porcheria.  Il ragazzo che mi ha fatto entrare ed ha preteso il pagamento in contanti non vuole restituire il compenso. Sto per mollargli un pugno sui denti e alla fine mi restituisce 300 delle 500 lire turche. Un farabutto. Ma sono troppo stanco per continuare la discussione.  Così vado finalmente all'hotel Elipek dove mi trovo.  Un discreto albergo, unica alternativa nel raggio di 30 km. Entro soddisfatto di non essere rimasto al primo, dove peraltro non si poteva nemmeno chiudere la porta. Ma la mia soddisfazione svanisce di colpo quando alla reception mi dicono che tutto è esaurito.  No, non è possibile! Imploro il gestore di darmi un'alternativa,  uno spazietto in cui dormire. Alla fine con la mediazione telefonica della figlia che dice qualcosa in inglese.  Mi propongono di dormire in lavanderia dove oltre a tutto il resto c'è una branda di servizio.  Accetto. Il bagno è ad un piano sotto, condiviso con il personale.  Ma meglio del lurido postribolo. 

Cena dopo le 8,00 perché siamo in ramadan. Ma almeno sono tranquillo. 

Ciao alla prossima, sero di arrivare in serata a Istanbul, ma sono ancora parecchi km su e giù.


190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...