Translate

lunedì 13 marzo 2023

13esima tappa

 Belgrado-Belgrado km 0 , temp 1°C , cielo sereno.

Piazza della Repubblica 

Oggi, come anticipato non si pedala,  ma ci si gode la città in uno splendido sole. Per chi è solo interessato al viaggio, saltare pure tutta la tappa, per chi invece vuole conoscere Belgrado attraverso i miei occhi, avanti. 

Questa mattina me la prendo comoda, esco per le 9,00, l'aria è fredda, ma presto il sole pieno porterà la temperatura sui 15°C. Prima operazione vado al parcheggio a controllare la bici, tutto ok. Posso quindi fare il turista sereno. Prima tappa Piazza della Repubblica. 



La statua equestre di Mihailo III è il baricentro di questo grande spazio aperto.  Ieri, chiesi informazioni in inglese ad una gentilissima signora per capire dove fosse piazza della Repubblica ed una certa via, lei voleva assolutamente aiutarmi, ma aveva un inglese peggio del mio, il che è quasi incredibile, poi nel corso della discussione mi scappa una parola italiana, un lampo di gioia passa sul suo viso e in perfetto italiano mi dice "ma allora parliamo italiano!" Non avrei mai pensato che l'italiano fosse più internazionale dell'inglese a Belgrado.  "Vai al cavallo, gira a sinistra e di fronte a te è la via che cerchi" Ricevuta l'informazione corretta in pochi istanti ci abbracciamo come vecchi amici.

Ieri la piazza l'ho solo attraversata, ma ora con il sole me la godo seduto su di una panchina.


Da " cosafarei.it" (corsivo)

È qui, infatti, che i residenti sono soliti darsi appuntamento che si tratti di un’uscita mondana, una manifestazione politica o una vittoria sportiva. Il punto di ritrovo vero e proprio è il monumento equestre dedicato a Mihailo III (Mihailo Obrenović) il sovrano che più si adoperò per la liberazione dai turchi.



Seconda attrazione: Knez Mihailova, la via dello shopping,  interamente pedonale,  è già frequentata di mattina, poi diventa affollata. È comunque un piacere passeggiare senza fretta guardando la gente ed immaginando i loro pensieri.  Tanti giovani in tutta la città,  mi fa strano abituato alla nostra Italia sempre più vecchia. 

Knez Mihailova, la strada che congiunge Piazza della Repubblica al Parco Kalemegdan, è una delle principali attrazioni di Belgrado. Interamente pedonale, questa strada è un vero e proprio centro commerciale naturale in cui si susseguono bar, ristoranti, negozi, edifici storici e culturali.





Terzo parco Kalemegdan: da qui si gode una vista superba sulla confluenza della Sava con il Danubio. Quanta acqua scorre e da quanto lontano arriva. Per chi ama reperti di artiglieria è il posto ideale, cannoni, carri armati, missili, siluri, granate, pezzi di artiglieria ormai dimessi, fanno il pari con una zona dove sono stati ricostruiti dinosauri a grandezza naturale ed attrazione per i bambini. 

Nel parco si sta bene, I pruni sono fioriti e le aiuole stanno per essere sistemate.


La Fortezza di Belgrado (vd. foto), da tempo tutt’uno col parco sottostante, fu costruita da Scordisci (celti) e Romani che qui edificarono la legione di Singidunum. Per secoli, la fortezza è stata un presidio militare salvo, poi, essere ceduta alla città a fine Ottocento finendo così a far parte del parco Kalemegdan.





Quarto, Skadarlija, strada ciottolata con atmosfera bohemien,  ora non più,  rimangono ristorantini carini, ma nulla di più. 


Quinto Tašmajdan. Qui chiesa di San Marco. Un altro bel parco di cui la città è piena.

Tašmajdan, uno dei parchi cittadini più belli della capitale serba. L’ideale per fare sport, passeggiare lungo i sentieri o semplicemente rilassarsi su una delle tante panchine con lo sfondo onnipresente della chiesa di San Marco.






Sesto Il Parlamento. Imponente costruzione neoclassica degna di un impero. Oggi davanti vi è una piccola manifestazione di religiosi ortodossi che innalzano le loro icone e cantano inni o preghiere o maledizioni, non sono in grado di distinguere. 


Gotov je! (trad. “È finito!”). Con questo grido l’opposizione serba scese in piazza il 5 ottobre 2000 per protestare contro la decisione della Corte Costituzionale di annullare parzialmente le elezioni presidenziali che si erano svolte il 24 settembre. Da un lato, infatti, la sentenza riconosceva, sia pur implicitamente, l’esistenza di brogli; dall’altro lato, però, c’era il sospetto che la decisione assunta fosse solo un modo per temporeggiare dando così a Slobodan Milosevic il tempo di organizzare la repressione interna in vista di nuove elezioni. Da questo timore scaturì la decisione di scendere in piazza con l’assalto finale al Parlamento per dare una spallata al regime. C’è da dire che la mancata reazione dell’esercito e della polizia di Belgrado giocò un ruolo decisivo in tutta la vicenda sancendo, di fatto, la fine di Milosevic.







Chiesa ortodossa di San Sava. La più grande del mondo.

La chiesa è grandiosa, anche se costruita in epoca moderna è veramente bella, armonica, e splendente. Si respira un'aria mistica. Fuori è di un bagliore accecante con i marmi bianchi e le enormi colonne. Dentro è un solo luccichio d'oro. Tutto splende, mosaici, lampadari, icone, soffitti ecc. Ovunque volgi lo sguardo vi è raffigurata la storia della chiesa ortodossa,  la vita dei santi, le opere e i miracoli.  Un enorme lampadario scende dalla cupola come un cerchio magico. Nella cripta, luminosissima e anch'essa dorata, vi è armonia assoluta di spazi, forme e figure.

Sono rimasto piacevolmente stupito.

Le fotografie non rendono che una minima parte,  la testa gira in modo ipnotico e ti sembra di svenire.


Le cupole verdi del Tempio di San Sava sono un riferimento visivo fisso dello sky line di Belgrado. Del resto, trattandosi della chiesa ortodossa più grande al mondo, non potrebbe essere altrimenti. Un edificio maestoso in cui, per esplicita richiesta del patriarca Varnava Rosić, doveva essere rappresentata tutta la storia, la vita e gli eventi della chiesa ortodossa di Serbia.


Belgrado,  mi è piaciuto davvero tanto,  la gente disponibile e allegra, si respira un'atmosfera sicura, pochissima polizia, pochi disadattati o mendicanti. Unico aspetto inquietante l'odore di fritti e di arrosti che a tutte le ore riempiono l'aria.


Il vecchio e il nuovo

Domani e dopo non scriverò nulla perché torno in volo in Italia per abbracciare mia figlia Laura e per vedere la mia nipotina Tosca. Ma giovedì si ricomincia il viaggio. 

Ciao alla prossima. 



190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...