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giovedì 16 febbraio 2023

Perché parti? Autointervista

 Il giorno previsto per la partenza si avvicina, gli ultimi preparativi riguardano i visti e gli ultimi ritocchi all'atrezzatura. 

Alcune domande che aspettano conferme si ripresentano, non le temo, ma mi servono per mettere più a fuoco gli obiettivi del viaggio. 

 Perché parti? Il sogno covato per anni in segreto, spesso rimandato forse è ora possibile, ora o mai più, dice il mio io, ora o mai più la ragione impone. 

Cosa speri di trovare nel viaggio? Spero di trovare l'ignoto, di sorprendermi ogni giorno con ciò che non conosco,  di mettermi alla prova fisicamente e psicologicamente, di viaggiare nel profondo della mia esistenza facendo un bilancio della mia vita. Mi aspetto di cambiare in meglio facendo esperienza di umiltà, essenzialità e coraggio. Mi aspetto di conoscere volti nuovi, storie di vita, usanze e riti, dissetarmi di umanità.  

Di cosa hai paura? Della burocrazia, della difficoltà che incontrerò per la lingua e la scrittura, della lunghezza del percorso che richiede perseveranza e tenacia, dei cani randagi in Turchia e Georgia, dei cani pastore e dei lupi in Mongolia.

Quali saranno le tue vie di fuga? Posso smettere quando voglio, devo solo raggiungere un aeroporto o una stazione ferroviaria. Non ho doveri verso sponsor, non ho paura di perdere la faccia, se fallisco, in parte o in toto  perché non devo dimostrare nulla a nessuno e nemmeno a me stesso.

Ma se devo confessare uno dei motivi che mi spinge a partire è un senso di euforia che inebria il cervello quando concretizzo la partenza. Endorfine che fanno stare bene, si liberano a ritmo crescente. È proprio bella l'avventura!

La mia bicicletta

 Viaggero' con una bicicletta che chiamo affettuosamente "Lupo Grigio". Il grigio è il suo colore, grigio scuro canna di fucile, lupo perché il lupo è un animale schivo, prudente che sì muove in silenzio evitando clamori, ma che è  capace di percorrere lunghe distanze in solitaria, inoltre sono pure le mie iniziali! La scelta di questa bici sta nelle sue caratteristiche strutturali. Un telaio in acciaio perché in caso di riparazioni accidentali una saldatura è alla portata di qualsiasi meccanico, anche nei luoghi sperduti dell'asia centrale. 

se devo dirla tutta... la bicicletta mi è stata prestata dal mio carissimo amico Stefano che, pur avendola acquistata diversi anni fa, non la usava da tempo e pertanto era ferma in garage. Ho apportano alcune piccole modifiche: parafnaghi, luci, manopole comode per lunghe permanenze in bici, rapporti più corti (guarnitura tripla 42-32-22 e ruota libera 7 rapporti da 13 a 28) più adatti per bicicletta carica e percorsi sterrati di montagna.

 Il peso dei bagagli è attorno ai 20kg. Comprende materiale da campeggio, ricambi essenziali, chiavi e set di atrezzi, un minimo di biancheria, indumenti tecnici per bicicletta, sia invernali che estivi, scarpe da trekking, ciabatte di gomma, mappe cartacee, set igiene, farmacia di pronto soccorso e farmaci di routine.

Per la tecnologia porterò: due cellulari, uno da usare come navigatore e l'altro per il resto, un telefono satellitare per soccorso in zone remote (gentilmente prestato), un panello fotovoltaco da 28W x 5V, GoPro, una powerbank che funziona anche come torcia, cavi e cavetti di connessione.

L'inzio di un'avventura, preparativi per il viaggio.

 La mia avventura inzia qui: un viaggio in bicicletta per raggiungere il Giappone via terra (ad esclusione di piccoli traghetti indispensabili).

Ecco a grandi linee Percorso (video)

Prima parte
Asia Centrale 

Cina

Corea
Giappone





190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...