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martedì 4 aprile 2023

33esima tappa

 Samsun-Unye 90 km, tempo.13°C. cielo coperto, vento assente.


Questa mattina ho voglia di riprendere a pedalare, dopo la giornata di riposo di ieri. 


Paesi di oggi famosi per il pane, come per noi Altamura 

Consueta colazione abbondante,  scendo coi bagagli, mentre carico la bicicletta mi accorgo che la ruota posteriore è ancora a terra. Il cavalletto che ho appena cambiato non regge il peso perché ruota sulla forcellina posteriore. Insomma tutto quello che avevo preparato meticolosamente il giorno prima è stato inutile, è tutto da rifare. Pazienza, tanta pazienza, appena fuori dall'hotel sul marciapiede scarico  tutti i bagagli, smonto il cavalletto e ripristino quello vecchio già raddrizzato un paio di volte. Poi penso alla ruota e tra di me dico: questa camera d'aria nuova che ho messo ieri per essere già a terra significa che c'è qualche cosa nel copertone che buca. Non ha girato neanche per un metro!  Così è, smontata la camera d'aria, controllato nel lavandino dell'hotel, scopro che c'è un piccolo foro a circa 20 cm la stessa distanza che avevo trovato nella altra camera d'aria il giorno prima. Controllo meticolosamente il copertone, tastando coi polpastrelli, finalmente scopro un ago sottile, talmente sottile che non riesco a vederlo neanche con gli occhiali ma lo sento con la punta del dito come una spina del fico d'india. Con una pinzetta lo estraggo. Quindi, pezza, gonfio, ricarico e riparto. La mia intenzione è quella di fermarmi ancora da Decathlon, peraltro è sulla strada per vedere se trovo nuove pezze ed eventualmente anche un paio di scarpe più comode per i miei piedi. Quando arrivo sono già le 9:15 del mattino, ma lo store apre alle 10:00, non me la sento di perdere altri tre quarti d'ora e proseguo. 



Oggi è una tappa totalmente di pianura, la strada si allontana dalla costa per stare ancora all'interno per quasi tutto il percorso solo alla fine ritornerà sul litorale. Nei primi 50 chilometri non succede praticamente nulla, mi fermo in un'area di servizio per utilizzare il bagno, quando esco il gestore del piccolo ristorante accanto mi invita ad entrare, vuole offrirmi un chai. Accetto volentieri, vorrei che anche lui si sedesse con me per fare due parole, ma il ragazzo non se la sente adducendo di sapere solo poche parole in inglese, anche se rassicurato da me continua il suo lavoro all'interno del bar, oltre al chai mi porta anche due pezzi di baklava. È una grande gentilezza, chiedo almeno di sapere il suo nome: Ismit, facciamo una foto insieme e poi riparto. 


È proprio vero che la bicicletta, soprattutto turistica e carica, ha una grande attrattiva in queste zone, se ne vedono molto poche, per per cui questa stranezza è premiata con molta cortesia e attenzione.

Passato il paese di Terme, la strada riguadagna la costa, una bella pineta si frappone tra la strada e il mare e si intravede la spiaggia. Decido allora di fare una breve digressione per andare a fare due passi in riva al mare. La sabbia è grigia, il mare è un mare d'inverno, il cielo coperto di nubi. Sulla sabbia, ancora intonsa, solamente qualche oggetto portato dal mare, mi attrae una bella conchiglia che prendo come ricordo del Mar Nero.



Appena riprendo a pedalare,  una coppia di ragazzi in motorino mi saluta,  si sbraccia, fa segno di fermarmi. Mi fermo, loro, attraversata la strada, vengono da me perché vogliono conoscermi, l'unica espressione inglese che conoscono è "you come from" ma ci intendiamo comunque.  Anche loro hanno una piccola videocamera, mi filmano, il più grande, vuole alzare la bicicletta per sentire quanto è pesante, ci scambiamo anche i numeri di telefono questa sera gli manderò via WhatsApp i riferimenti del blog così anche lui potrà seguirmi leggendomi in turco.



È stata un'ulteriore sorpresa inaspettata. Gli ultimi km mi conducono nella cittadina di Unye per dormire, questa sera ho trovato una pensioncina molto economica ma anche un po' approssimativa. Non accettano la carta di credito, devo pagare cash, purtroppo non ho abbastanza liquidi e devo andare a cercare un bancomat per ritirare la somma necessaria.

Questa sera sono stato nel più bel ristorante della cittadina, è posto in cima alla collina e dalla sala a vetri si vede la baia illuminata, tanta gente è arrivata per cenare, gente locale, il posto è sufficientemente grande anche per me. Ottima la cena a base di una zuppa di cipolle, di stufato servito in un terrina rovente e insalata mista per concludere un buon bicchiere di tè.





 Ciao alla prossima

190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...