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lunedì 24 aprile 2023

53esima tappa

 Khiva-castelli-khiva 0 km. Temp. 18°, cielo sereno,  vento da Nord-Est teso.


Si cara gente, sono rimasto un giorno in più a Khiva, la sera mi ha fatto innamorare di questa oasi.

Ieri pomeriggio ho visto le cose principali,  ma per entrare nell'intimo di questo posto mezza giornata è poco, poi alla sera, con le luci che rendono tutto magico, ho pensato di rimanere un altro po' per sentire ciò che con gli occhi si può solo vedere.

Ieri sera in un ristorante all'aperto, numerosi turisti italiani, hanno approfittato dei giorni del ponte per viaggi in Uzbekistan. Tutti molto soddisfatti. 



Questa mattina abbastanza presto, dopo una ricca colazione, mi sono addentrato nelle viuzze, andando ad esplorare la vita degli abitanti. 


Bambini che giocano, donne che lavorano, uomini che pregano e anziani che giocano o fumano serafici.

Poi mi sono dedicato ad osservare le colonne in legno tutte intagliate, la base è a forma di scodella e la colonna, rastremata verso l'alto, racconta con le sue incisioni come entrare nel mistero della vita. Gli artisti mussulmani non potendo raffigurare le creature di Dio si sono specializzati nel creare mille forme geometriche e ornamenti con fantasie infinite.  Geometrie nuove e sempre diverse, in simmetrie molteplici, su piani diversi che si sovrappongono e si espandono in un gioco che difficilmente si riesce a seguire. Osservando con calma e profondità, si diventa parte di questo microcosmo e si è totalmente assorbiti dalla armonica magia dell'infinito. 









La città, patrimonio mondiale UNESCO dal 1991, fondata da un figlio di Noe, come narra la leggenda, diviene famosa come oasi, sulla via della seta già dal VI e VII secolo, poi dal 1200 circa sede dal Khanato di origine mongola. La sua ricchezza,  ahimè,  deriva dal commercio degli schiavi, era molto pericoloso avvicinarsi alla città se non con ambascerie, perché ho venivi subito decapitato, (qui dicono decollato, come un aereo) o venduto come schiavo. 

Ora per fortuna viviamo in un'altra epoca e al massimo veniamo spennati come turisti. 

La mia visita prosegue uscendo dalla porta Est, davanti ad essa si apre una grande piazza che si estende in un viale pedonale lungo 1 km, ai lati aiuole e giardini in fase di prima realizzazione.  Lo Stato Uzbeko sta puntando molto sul turismo e fa bene.





Poi entro in un mausoleo dedicato all'eroe Pahlavon Mahmud, poeta, filosofo e protettore della città e mi trovo a pregare con un gruppo di donne uzbeche.



Un giro lungo il camminamento sulle mura mi porta ancora vicino alla mia Guest House, qui vengo abbordato da un simpatico autista che si propone come improbabile cantante, avendo saputo che sono italiano, con "Felicità " di Albano. Questo mi propone un pomeriggio a visitare alcuni castelli nel deserto,  contratto il prezzo tirando quel poco che li mette di buon umore ed accetto. Per 40 dollari mi porterà a visitare 3 castelli in un viaggio di quasi 200 Km.



Partire in bicicletta nel pomeriggio sarebbe pura follia,  il sole picchia anche se il vento e l'aria asciutta ingannano. Oggi mi sono comprato una crema solare 60+ e una camicia in cotone maniche lunghe come protezione. 

Le fortezze di sabbia, come sono dette, si trovano nella Repubblica Autonoma Karakalpakstan in Uzbekistan.

Quelle visitate sono: Toprak kala, Kyzil Kala, Eliq kala.

Tutte molto antiche e fascinose, dalle mura ormai sbriciolate si osserva il deserto circostante e si viaggia nel tempo dei millenni.

Difficile da descrivere la sensazione provata, vi lascio molte foto, ma certo non posso trasmettervi i sussulti estatici del mio cuore.





















Ciao, alla prossima.

190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...