Translate

lunedì 3 aprile 2023

32esima tappa

 Samsun-Samsun Km 0. Tempo 13°C. Cielo parzialmente nuvoloso.


Dopo il gran balzo in avanti di ieri, citando Mao tse-tung. Oggi giornata di riposo, ne approfitto per fare alcune riparazioni alla bicicletta che eseguo subito dopo la colazione, sostituisco il cavalletto e anche la camera d'aria che perdeva.  Mi accorgo che ha un piccolissimo foro, è spiegato il perché sì allentava. Successivamente faccio tappa in farmacia per cercare una pomata antibiotica per curare i miei calli che ogni giorno peggiorano. Con il farmacista ci intendiamo perfettamente, mostro una foto del problema e la traduzione del farmaco che mi occorre. Anche lui conviene che va trattato alla mattina e alla sera, ma ci vorrà qualche giorno.

Ora la città di Samsun è tutta mia, ma con la massima rilassatezza, comincio col fare una grande passeggiata sfruttando i bei parchi che costeggiano il mare. Qua tutto ha un sapore patriottico, oserei dire nazionalistico e anche un po' enfatico.





Tutto parla di Ataturk, dell’indipendenza, non mancano musei dedicati alla nascita della nuova Turchia. Nel nel parco, poca gente alla mattina del lunedì, mi sembra normale, per arrivare a vedere il mare libero occorre fare un bel po' di strada.  La prima parte,  è occupata dal porto come se fosse Genova, di cui  Samsun è stata colonia, ed esso rappresenta un aspetto importante, proseguendo  arrivo ad una zona sportiva, ci sono campi da calcio, circoli velici e altri centri sportivi, solo alla fine si arriva in una zona molto più ariosa, il molo che protegge il porto è finito e si può finalmente arrivare sulle sponde del Mar Nero.



Effettivamente oggi è particolarmente scuro, si fa fatica ad individuare la linea che separa mare dal cielo, qualche nave transita in lontananza è il momento buono per sedersi su una panchina e fare un po' mente locale sul perché sono qua e sul perché ho iniziato questo viaggio.  Tanti pensieri mi girano in testa, è difficile ordinarli in una comunicazione che abbia un senso logico, in ogni caso sento di star bene con me stesso e mi sembra di aver colto lo spirito del viaggio che è quello di un'apertura al mondo. Mi ritengo fortunato di aver avuto la possibilità di sperimentare questa dimensione.




La solitudine non mi pesa, anche perché non è mai tale. Avere un obiettivo e un compito già di per sé dà significato al tempo e ragione di vita. Ho voglia di ascoltare Dalla in Caruso. Una canzone che può sembrare nostalgica, ma che è la sintesi di una vita vissuta. Le pause tra un'espressione e l'altra contano più delle parole, è lo spazio dei sogni che portano lontano, che spazzano il cielo dalle nubi dei rimpianti e dei rimborsi. Se riuscite, trovate il tempo di ascoltarla ancora, fa' bene all'anima. Almeno per me è così.

Sempre nel parco lungo il mare, vi è un gande spazio dedicato alla Amazzoni, donne guerriere, che vissero in questi luoghi tra il 2000 e il 1000 a.c. . Tra mitologia e storia vi sono prove della loro società matriarcale che queste zone come altre dell'Asia centrale furono abitate da queste donne guerriere con natura nomade. Vi è menzione nell'Iliade di Omero, combatterono a fianco dei troiani per difendere l'Anatolia dai greci.




Per tornare prendo il tram, si entra con il contactless della carta di credito, questa volta funziona subito. Che bello non dover pensare al biglietto, chissà perché non è adottato anche in Italia?





Prima di tornare in hotel compro un po' di frutta che è uno spettacolo e costa niente, sarà il mio pranzo, oggi poche calorie consumate.





Ciao alla prossima.

190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...