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sabato 18 marzo 2023

16esima tappa

 Milanovac-Vidin 103km.

Partenza ore 7,00, temp 2°C. Cielo limpido.


Oggi tappa impegnativa, ma soddisfacente.  

Lascio la camera ammobiliata con un saluto a Zed, il proprietario, quando gli chiedo di fare una foto con me si va a pettinare i capelli che non ha, si mette il berretto, e si sitema il collo della camicia. Un figurino!


Prima di avviarmi però cerco almeno qualche cosa di caldo.  Unico bar aperto a quell'ora un piccolo locale con tre signori che bevono caffè. "Un caffè anche per me" dico al barista, altro non c'è.  Caffè turco,  bisogna avere pazienza e lasciare depositare la polvere, un caffè con la dovuta calma. Buono e profumato. Alla fine devi pure interpretare il fondo, vedo solo una ciambella col buco. Interpreto che la tappa andrà a buon fine. Così è stato. Poi mi avvio a pedalare un po' triste per non aver potuto mangiare nulla, penso, mi rifarò lungo la strada. 

Prima di uscire dal paese però mi rammento che la sera prima staccando le borse, avevo notato una vite allentata del portapacchi. Mi fermo per sistemare, ma mentre serro la vite, noto con dispiacere che il portapacchi è rotto in ben tre punti.  I due supporti che lo collegano al piantone della sella e una barretta orizzontale. Probabilmente il carico e gli ondeggiamenti hanno causato il danno. Smonto tutto il carico e cerco di rimediare,  fascette grosse ne ho ancora 2 e le uso, poi cerco nelle borse il filo di ferro,  ma non lo trovo, ero certo di averlo preso insieme alle fascette ed al nastro americano che più di una volta mi hanno salvato dai guai. Intanto che "tragatto" esce il proprietario della casa di fronte e si opera per risolvere il problema,  ma inutilmente.  Il portapacchi rimaneva in posizione solo per le due fascette di plastica che avevo messo subito dopo la partenza da Bobbio per smorzare le oscillazioni. Intanto il tempo passa, ma al signore che lavora con me, viene un'idea. In paese vi è un meccanico per biciclette,  prova da lui mi dice. Ovviamente parla solo serbo e non è immediata la comunicazione della cosa, ma alla fine ci capiamo. Provo a seguire il consiglio, ma in paese, molto piccolo,  non trovo nulla, sto per andarmene e noto una cariola con vasi di fiori, che sia  questo? Entro e ben esposta vi è una bicicletta, una dico una. La signora in negozio, spaventata dalla intrusione va a chiamare subito il  marito. Da me soprannominato "il barba" per la folta e indomita barba, appunto. 

Questi, capito il problema,  esce con un portapacchi nuovo da sostituire.  Non posso crederci, sono felice come una Pasqua e con maestria lo sostituisce a regola d'arte.  Prezzo totale 15€. Cosa vuoi di più. La foto con il barba.


Sono ormai le 8,45 e lo stomaco brontola,  finalmente i negozi sono aperti e prendo 2 banane,  un succo di arancia e un pacchetto di wafer.  La mia colazione è fatta. Già che ci sono cerco un ferramenta e compro fascette nuove in abbondanza e filo di ferro.  Non si sa mai. Per cui la mia partenza effettiva e per le 9,00. Dopo 5km il bivio. Strada lungo il Danubio lunga ma piana, o strada corta per le montagne? Strada corta ovviamente. I primi 10 km salgono dolcemente fino al paesino di Klokocevac, qui il bivio per Negotin. Chiedo ad un signore se per Negotin è la direzione giusta e questi risponde:"yes, is very hard" Giusto quello che volevo sapere. Due km di salita pedalabile sul 8% poi passato i carbonai la strada si impenna sul 12% con strappi più duri. 


Con calma, rapportone e ritmo lento per non andare in affanno.  Così supero i 4km che mi separano dallo scollinare. Poi discesa ripida e falsi piano poi salite dure ma brevi 1-2 km per 4 volte. Mi fermo su di uno scollinare per un enorme cimitero in mezzo ai campi. Le lapidi sono quasi tutte nuove ed è impressionante il numero, non capisco. Al paese successivo nella piazza alberi e lampioni tappezzati di manifesti funerari. E qui è chiaro, le date sono tutte 2021 e 2022, non solo anziani, ma molti "giovani" di 40 e 50 anni. La falce del covid ha mietuto in abbondanza. Paesi piccoli che conteranno qualche centinaio di abitanti sono dimezzati. 





Infine solo pianura davanti agli occhi, si vede la cittadina di Negotin. Qui arrivo con soddisfazione dopo aver superato una comitiva di studenti in gita scolastica. Bella città,  l'ultima serba prima del confine. 


 Potrei anche fermarmi, ma mancano solo 15km alla Bulgaria 🇧🇬,  decido di continuare,  questa sera dormirò in Bulgaria,  Appena dopo la dogana vi è un paese "Bregovo" che sembra abbastanza grande da avere un alloggio. Passo la dogana senza traffico con i saluti ed incentivi dei doganieri.  


La Bulgaria o Bulgària come dicono qua, mi accoglie con un bellissimo sole, ma con un pugno nello stomaco. No hotel, no b&b, no rooms. Mi si dice che il primo posto utile è Vidin a 20km,  avendone già 80 sulle spalle con quasi 800mt di salita, mi viene da piangere. Poi mi dico "Garioni, non perdere tempo e continua!" Quando mi devo costringere a fare qualcosa che non ho voglia, mi ordino nel pensiero con il cognome. Come se fosse un altro a comandarmi. Ho ancora 2h buone di luce, ce la posso fare. Anche quando ti sembra di non averne più, se continui vai ancora. Così,  a malincuore, proseguo 5 km di piano poi una collina sbucata dal nulla mi si piazza davanti.  E no! Va bene la strada,  va bene il vento contrario,  ma se ora è anche salita…Continuo con la speranza che un camioncino si fermi impietosito dal mio avanzare ai 5km/h e mi carichi, ma è la "Spranza di nud" . Penso che o arriverò col buio o dovrò montare la tenda dietro qualche siepe. Continuo comunque a salire. Anche oggi è stata un pestilenza  con i cani, ad ogni casa ne uscivano 2 o 3 per farmi "festa" . Penso che li addestrino apposta ad odiare i ciclisti. Per fortuna mi basta brandire in alto la sciabola per farli allontanare con ringhi feroci. Ma che due… Quando sto per buttar dentro, mi guardo intorno e il paesaggio è bellissimo nel sole al tramonto.  Sui lati betulle e nelle siepi il bianco accecante dei pruni in fiore e il giallo intenso della forsizie che qui sono evidentemente spontanee. Mi fermo, scatto foto e accendo la gopro. Al diavolo Vidin penso, voglio godermi questo momento.  È proprio vero che quando riesci a mettere di lato le preoccupazioni tutto ritorna accettabile. 

Magicamente scollino, ma questa volta dinanzi a me solo pianura ed in fondo si vede la città di Vidin con i suoi palazzi e le sue ciminiere.

Che belli i palazzoni, e le ciminiere, non le ho mai amate tanto come ora. Segnano senza ombra di dubbio la città da lontano. La strada scende dritta, dritta come un piano inclinato, e collima con Vidin. In pochi minuti faccio 8km a 40km/h e ora restano solo 5km a Vidin. Ultimi due cavalcavia e sono in città. Il sole è tramontato, ma ancora c'è luce. Cerco subito un hotel in centro e trovo alloggio all'hotel Vida. E si, vida mea. 

Cena meravigliosa al ristorante  Riviera affollato di bulgari e bulgare in décolleté che ballano una specie di sirtaky attorno ai tavoli.








Sembra un sogno e forse lo è. 

Ciao alla prossima. 

190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...