Translate

mercoledì 8 marzo 2023

Ottava tappa

 Gorenij-Sisak 126 Km, temp 10°C

Gostilna 



Questa mattina il sole splende, ho chiesto di poter fare la colazione alle 7,30. In questa gustilna sono l'unico cliente,  anche ieri a cena, servito e riverito oltre misura. Cibo ottimo e abbondante,  così per la colazione. 

Prima di partire, essendo l'8 marzo devo assolutamente fare gli auguri a tutte le donne ed in particolare a quelle di casa, Paola, le figlie, le nipoti, le sorelle che sono state e sono indispensabili per far sì che il mio viaggio si concretizzasse. L'idea è la mia, ma per realizzarla ci vogliono tante circostanze favorevoli. Nella vita ogni tessera deve andare al posto giusto, ci si aiuta a vicenda a superare gli ostacoli che si presentano. Per partire con animo sereno devi poi aver lasciato a casa un team solidale che può aiutarti in necessità e lo fa quotidianamente con supporto continuo. In questo ultimo anno, in particolare si è discusso molto sull'argomento.  Perplessità,  consigli, riflessioni, paure sono servite a razionalizzare, prima della partenza, gli accessori da viaggio,  la prevenzione, i test di salute e tutto ciò che serve  per calcolare i rischi ed attenuarli. 

A loro va il mio grazie, perché hanno capito che per me era cosa importante e che i sogni non si possono stroncare prima della mezzanotte. Partire non è fuggire, ma arricchirsi per tornare rinnovati e migliori così il viaggio è esperienza e scoperta. 

Ma veniamo alla cronaca della giornata.  Prima parte gradevole, poco traffico e spesso piste ciclabili, dove non ci sono le stanno costruendo.






La campagna è bella e ricca di frutteti, vigneti e serre per ortaggi. Vedo anche i primi lavoratori nei campi, trapiantano insalata. Mi salutano cordiali, mi vorrei fermare per parlare con loro, ma temo la barriera linguistica. Per un bel tratto la ciclabile costeggia il fiume Sava ed un paese si trova su di un'isola.





Piccole chiese ovunque. Così in breve tempo copro i 30km che mi separano dal confine di stato, non prima di aver affrontato il "dentino" di oggi, solo un km non troppo cattivo. Qui al confine, foto di rito, su questa strada secondaria non passa nessuno ho così tutto il tempo per posizionare mezzo ed inquadratura.  Sia nella parte slovena che in quella croata ci sono ancora le cabine dei doganieri, ma vuote. Inoltre il segnale stop sull'asfalto è stato cancellato con il nero. Solo questa estate erano attivi. Dal 1 gennaio 2022 la Croazia è entrata nello spazio Schengen ed ha pure adottato l'euro.






Sono entrato in un minimarket per prendere una coca e la signora ha avuto difficoltà a darmi il resto di 10€ perché non ancora abituata al nuovo conio. Anche questa sera al ristorante dell'hotel (poi vi dico) in cui mi trovo il menù portava i prezzi ancora in kn.

Poco dopo il confine penso di essere caduto in una discontinuità spazio-temporale guardate qua.



Ancora qualche km e arrivo a Zagabria.  Anche qui foto.



Ovviamente sono alla periferia e per raggiungere il centro cerco la strada migliore.  Una macchina mi affianca e abbassa il finestrino mentre una voce mi dice in perfetto italiano "Ma dove vai con quella bici?" In centro rispondo "Aspetta che accosto e ti spiego la strada" Si tratta di un croato che ha lavorato ad Imola per due anni e vista la mia bandierina ha pensato di essermi utile. Mi consiglia di proseguire sempre dritto sulla strada, ma di viaggiare sul marciapiede perché il traffico è veloce e pericoloso. Così faccio. 8km di marciapiede. Su e giù ad ogni incrocio ma effettivamente è il sistema migliore date le circostanze. Arrivo dritto dritto in piazza Jelacic centro pulsante della città.  La statua equestre di Jelacic eroe croato occupa il centroda:

https://www.croazia.info/zagabria/cosa-vedere-zagabria/

Una statua equestre di Jelacic, il governatore che nel diciannovesimo secolo guidò le truppe croate contro l’Ungheria, svettava nel centro della piazza sin dal 1866 ma nel 1947 il dittatore Tito ordì che fosse rimossa e riposta in un magazzino. Solo nel 1990, l’11 ottobre per la precisione, la statua fu ricollocata nella sua posizione originale.







Qui altra foto e sosta panino, la città l'ho già visitata questa estate e ora mi godo la gente che passa: chi di corsa, chi spensierato, chi turista, chi barbone, cerco di immaginare i loropensieri. Anche qui l'entità è variopinta e multipla, anche qui è Europa.

Sul gradino del lampione su cui sono seduto ci sono alcuni libri a disposizione di chi passa come invito alla lettura, così in tutti gli altri.

Ma è giunta l'ora di ripartire. Direzione Sisak dove arriverò abbastanza tardi 17,30 per la cronaca. Un po' per il forte vento e un principio di pioggia che mi costringe a coprirmi, un po' perché nei pressi di Velica Gorica, la bellissima pista ciclabile finisce contro l'autostrada ed un sottopasso è completamente allagato. Sono solo e sto quasi per cavarmi scarpe e calze per passare sotto l'autostrada quando arriva un ragazzo in bici,..provvidenza manzoniana. Il ragazzo parla inglese e mi dice di seguirlo, attraversiamo un cantiere,  bici a mano, e dopo qualche altro passaggio obbligato arriviamo su una strada che ci condurrà sulla strada per Sisak.




Il vento aumenta d'intensita' ed è quasi contro, direi di bolina, ma mi manca la vela e bisogna spingere sui pedali.  Poi la strada curva leggermente a sinistra così il vento è di traverso, già meglio. Dopo alcuni km la strada piega ancora a sinistra ora sono al lasco, bene così l'andatura sale, per finire gli ultimi 10km è di poppa, ora si vola, senza fatica viaggio a 27km/h contro i 14 del primo tratto.  E così, ridendo e scherzando,  pensando alla felicità della vita, al significato della felicità, arrivo al cartello agognato di Sisak. Mi aspettavo una cittadina compatta e carina, invece percorro 4km dopo il cartello tra fabbriche dismesse e funzionanti, centri commerciali buttati nella campagna,  mcDonald  senza capire se c'è un centro. Ormai è quasi buio e non ho trovato nulla su booking e su airBnB, nemmeno maps mi aiuta. Chiedo a qualche passante se conosce un hotel, ma i primi due mi dicono che non parlano inglese, be se per questo… , ma "hotel" mi sembra internazionale, solo il terzo mi da istruzioni per l'hotel "Pannonia" dove sono alloggiato. Casermone in stile regime a tre piani con oltre 100 stanze. La foto, domani il telefono era scarico,  ma merita, vi mostro la decadenza della mia camera però.




L'essenziale, letto, doccia, e ristorante c'è.  C'è pure la WiFi. Soprattutto non ci sono alternative. 

Buona notte,  alla prossima. 

190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...