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domenica 2 aprile 2023

31esima tappa

 Cerkes-kursunlu 40 km + kursunlu-Samsun 300 km ( furgone)


Ebbene sì, avete letto bene, sono già a Samsun sul Mar Nero o Black Sea.


Ora, vi spiego, con ordine.

Questa mattina mi si presentava una tappa tutto sommato molto semplice, avevo pensato di arrivare nella cittadina di Tosya, i primi 20 km sono in leggera salita dopo di che una lunga discesa mi avrebbe portato nella città di Toysia a circa 106 km dalla partenza. Fatta colazione, Ancor prima di svuotare la stanza, la prima cosa che ho pensato di fare è di andare a controllare la ruota posteriore, il giorno prima continuava a sgonfiarsi. Ero già pronto a smontare la camera d'aria e andare in camera a cercare il foro utilizzando il sistema del lavandino, ma quando arrivo nel garage ho trovato la ruota completamente gonfia, come l'aveva lasciata al giorno prima. "Com'è possibile, ieri mi si è sgonfiata tre volte e dopo ogni ora e mezza la ritrovavo a terra di nuovo, qua è rimasta tutta la notte e non ha perso un filo di aria, mistero della fede. In ogni caso prendiamo quello che di buono la vita ci offre senza farci troppe domande.

 Chiedo per una farmacia, perché i calli sul piede destro si stanno infettando e ho bisogno di trovare una pomata antibiotica per poter evitare di peggiorare la situazione. Purtroppo è domenica è l'unica farmacia presente in paese è chiusa. Io non ho ancora capito se questi mussulmani fanno festa il venerdì o la domenica, forse è libera la cosa, di fatto la farmacia è chiusa, va bene ci penserò domani. Comincio a pedalare, ormai sono le nove, intanto il tempo è peggiorato dalla pioggerellina si è passati a una pioggia debole ma continua. Devo indossare quindi la mantellina e coprire la borsa anteriore con l'apposito sacco. 




La strada non è particolarmente trafficata, è domenica e il traffico pesante è quasi del tutto assente. Dopo circa due ore di pedalata, mi fermo per fare qualche foto, un furgone mi sorpassa e si ferma anche lui a pochi metri di distanza. Scende un uomo sulla cinquantina e mi dice: "carica la bicicletta sul furgone che ti porto avanti un pezzo"  io ci penso un attimo e poi decido di accettare, forse non è etico fare un viaggio in bicicletta e poi farsi caricare. Ma con l'età ho imparato che qualche compromesso ti fa vivere meglio. In ogni caso, penso che possa essere un'occasione per fare conoscenza con qualcuno. Così è stato. Carico la bici sul furgone che è quasi vuoto, solo qualche cianfrusaglia buttata a caso. L'autista libera il posto a fianco occupato da una sacca e dà un numero considerevole tra biscotti e altre vivande. Quando partiamo mi dice:" Io sono azzero e vivo a Baku, sto tornando a casa, sono partito qualche giorno fa dalla Germania avevo voglia di parlare con qualcuno." io rispondo che anche a me fa piacere poter parlare, inoltre il suo inglese è abbastanza buono e ci intendiamo alla perfezione. Mi racconta quindi un po' della sua vita. Dei suoi figli, dei suoi nipoti, del suo lavoro e del fatto che fa moltissimi chilometri in auto, questa è la 16 e la sedicesima auto che cambia nella sua vita, non so se le deve contare. Ha fatto milioni di chilometri, il suo lavoro è fare il trasportatore turistico, dice lavora prevalentemente a Baku, ha diversi mezzi tra cui dei fuoristrada per portare i turisti anche sulle montagne caucasiche.  'Bene" dico 'mi indicherai qualche posto che vale la pena di andare a visitare" 'certamente" mi dà una serie di indicazioni che devo fotografare altrimenti le avrei già dimenticate. Questa sera lui vuole arrivare in Georgia  a Batumi. Io scendo a Samsung sul Mar Nero perché mi sembra già di aver approfittato troppo di questa fortuna, tra l'altro ho bisogno anche di un giorno di riposo per sistemare il piede che mi fa male quindi questo passaggio è stato è stato una benedizione. Mi fermerò un giorno a Samsun e ho intenzione di trovare una farmacia o un medico che mi dia qualche rimedio giusto.




Il paesaggio attraversato è molto bello, mi spiace un po' di non averlo fatto in bici, varrebbe la pena di fermarsi per fare qualche foto, ci sono delle montagne rocciose e la strada passa in gole anche molto strette. Non me la seno di chiedere al mio autista di fermarsi e scatto solo qualche foto dal finestrino. In tre ore percorriamo i 300 km che ci separano dal Mar Nero, io ci avrei impiegato tre giorni, quindi sulla tabella di marcia sono in vantaggio di +3 uno lo utilizzo subito domani, come recupero forze ed energie e gli altri sono un buon bagaglio in caso di necessità. Arrivati in città, saluto, ci scambiamo i numeri di telefono, mi invita una volta arrivato a Baku di chiamarlo perché andiamo a cena insieme.  Sembra impossibile che una persona che hai conosciuto per caso e con la quale hai parlato uno stentato inglese sia già così disponibile e pronta ad accoglierti a casa sua. lo saluto, ci facciamo un selfie insieme e spero davvero di poterlo ritrovare a Baku. Il suo nome è Namik ( un vero amico- n'amico).






Entrato in città che è piuttosto grossa, vedo che c'è un Decathlon. Parcheggio la bici ed entro, acquisto la camera d'aria di scorta  e un cavalletto. Il mio, già raddrizzato due volte non tiene il peso. Cerco un hotel in centro e trovo posto nel Samsun Park Hotel, è un alberghetto modesto, ma il servizio è buono, inoltre il costo è particolarmente contenuto 17,50 a notte. Prenoto per due notti. Dopo essermi cambiato, esco per vedere una parte della città e per andare su sul mare, dove mi fermerò poco per il vento freddo che proviene da nord. Domani avrò tempo di fare tutto meglio.


 Ciao alla prossima

190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...