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lunedì 29 maggio 2023

87esima tappa - 28 maggio

Parco di  Altyn-Emel-campeggio libero sulla A353 km 72, cielo parzialmente nuvoloso,  temp 19°C. Vento assente. 

Questa mattina,  la padrona di casa bussa alle 7,20 dicendo che la colazione è pronta.  Sono pronto anch'io.  Oltre a pomodori e cetrioli in insalata e fettine di formaggio e simil salume mi ha portato una scodellona di crema di riso bollente.  Un po' dolce e si magia piacevolmente. 

Vorrei, prima di ritornare da dove sono venuto andare a vedere una delle attrazioni del parco. 

All'ufficio, dove il giorno prima, avevo acquistato il biglietto 3 € per le singing dune e Aqtau mi avevano spiegato che il percorso era di 1,5 km, ma non avevo capito da dove partire. 



La piantina turistica era poco chiara. Così alle 8 sono in strada e al primo che incontro chiedo per le singing dune. Quattro chilometri poi a destra è indicato.

Così arrivo al bivio, ma il cartello chiarisce che ci vogliono 44km di sterrato per arrivare,  poi un 1,5 Km a piedi. 

Lo sterrato è impraticabile con la bicicletta,  è  tutto toulon-ondulée e ghiaia profonda dove ti pianti.  

Inizio comunque ma vedo una costruzione poco lontano circa 2km e penso: arriverò fin lì poi ritorno. Con grande difficoltà arrivo alla costruzione dove vi è un custode che apre e chiude la sbarra controllando i biglietti.  






Chiedo se c'è un taxi, ma la risposta è negativa. Un grosso tabellone illustra cosa si vede lungo il percorso. Nel mentre arriva un 4×4 Toyota provo a chiedere se posso salire con loro pagando la mia parte. Così è,  oltre alla guida vi sono come turisti 2 cinesi di Taiwan,  marito e moglie.  

Il percorso è già bello in se, praterie e rocce colorate, alcuni avvoltoi si dividono una preda. Per non vibrare la guida deve essere veloce sui 70 km/h. 






In 40' siamo alle singing dune, che vorrebbe essere  le dune che mormorano. Le dune sabbiose sono alte 150m e si sale a piedi nudi con una certa fatica. Il panorama è incantevole a 360°,  sulla cima spingiamo insieme un bel po' di sabbia e il mormorio inizia.

Un rumore come di temporale.  Un'eco dalle montagne adiacenti per alcuni secondi. 






Poi scesi si fa ritorno visitando una sorgente e dei menhir che pare messi da Gengis Kan.



Alle 12 sono di nuovo in sella e mi aspetta il ritorno attraverso il passo di 1700 mt sulla strada in costruzione. Il primo tratto con pendenze lievi poi sempre di più.

Il vento, forte e contrario mi fa salire lentamente,  ma quasi subito foratura. Il copertone è talmente liso che non protegge più. 
Decido di montare quello da 1 pollice anche se non ho la camera adatta. Intanto comincia a piovere e mi fermo ad un benzinaio per indossare la mantellina. 

Da questo lato la strada sale più rapidamente in lentissima salita dura con vento contrario. Dopo 15 km arrivo dove avevo mangiato il giorno prima, ho impiegato 4h.

Sono le 16.00, dubito di riuscire ad arrivare per cui mi fermo per due spiedini.

Con grande fatica arrivo a svalicare alle 18.00. Sul passo un automobilista è fermo per stringermi la mano e complimenti vari. 

Inizio subito la discesa, ma ahimè seconda foratura, il copertoncino non tiene; rimetto l'originale con camera d'aria nuova ( ultima).
Altri cento metri e due raggi mi salutano. 

Tra una cosa e l'altra sono già le 20 e devo accamparmi.  Un buon posto dietro ad una siepe, monto la tenda e mi infilo subito anch'io perché la temperatura è crollata. 

Mi sistemo per la notte, per fortuna l'esperienza scout mi ha insegnato come dormire caldi al freddo. Gli abiti sono adagiati sul materassino così isolano e ammorbidiscono e al mattino non sono gelidi.

Le borse e tutto il materiale di fianco e il sacco a pelo gonfio d'aria, un asciugamano arrotolato dietro ai lombi. Mangio un po' di frutta secca e datteri. Nella notte esco a fare pipì e si gela, non è  andata sotto lo zero ma molto vicino. 
Notte stellata.

Ciao alla prossima.

Nota: domani posterò la tappa di oggi


190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...