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mercoledì 16 agosto 2023

167esima tappa

 Omanga-Akune 64 Km, temp. 27°C, cielo coperto, vento assente. 


Per prima cosa, come promesso vi racconto la serata di ieri 15 agosto. Alle 18,00 mi presento all'appuntamento con i miei ospiti,  ad accogliermi c'era Taikiro Hiraischi con cui avevo fatto conoscenza qualche ora prima, suo figlio e un amico del figlio un po' più grande. 





Subito una birra alla salute, poi è arrivata una bella cena con diversi cibi e salse come usa qui. Tutto molto buono ed abbondante,  abbiamo parlato con l'aiuto del traduttore ed in parte in inglese,  lui lo capisce bene, ma non osa parlarlo, in compenso il figlio è una mitragliatrice di domande, starà con me tutta la sera e cercherà di spiegarmi il significato della festa. Anche qui si festeggia l'Assunta ed essendo un paese di pescatori la festa è una cerimonia propiziatrice della pesca e della sicurezza in mare.

Alle 20 in punto con un gran fragore di mortaretti tutto il paese si raduna al porto.  Ad una ad una arrivano le famiglie di pescatori portando ognuna un baldacchino a forma di barca attorniato da mille lanterne accese, quando arrivano sul molo fanno tre giri concentrici alzando e abbassando la barca come se fossero le onde, ne ho contate almeno 12, alcune più grandi e altre più piccole, ma tutte accompagnate da portatori con foulard bianco a pois rossi al collo. Fuochi artificiali, petardi e mortaretti in continuazione. Poi un sacerdote con dei piatti (strumento) sancisce una fase diversa e pronuncia una cantilena (incomprensibile), al termine i vari baldacchini sono caricate sui pescherecci che partono illuminati con tutte le lanterne accese facendo un carosello a tutto vapore nel porto.  Tre giri anche qui con barche cariche e poi prendono il largo per la battuta di pesca. 

Uno spettacolo autentico, l'unico turista sono io, molto partecipato e simpatico. 






Vado quindi alla mia tenda per il meritato riposo, ma quando entro una sgradita sorpresa. La tenda è piena di zanzare e formiche. "Come è possibile!" Esclamo, chiudo sempre tutto in particolare la zanzariera. Poi mi accorgo che la finestrella posteriore è completamente lacerata, un roditore (topo, penso) è l'autore inconfondibile del danno. Controllo che non sia ancora dentro,  ma se n'è andato non trovando nulla da mangiare. In compenso ora devo dare la caccia alle zanzare e formiche. È un lavoro serio e improduttivo,  dato il buco continuano ad entrare e non riesco a chiuderlo in nessun modo. Sarà una notte da incubo, prima per il caldo insopportabile,  e poi come spengo la luce sento zanzare e formiche su ogni parte del corpo. Spruzzo repellente ovunque ma serve a poco. Appena fa chiaro (5,30) esco dalla disperazione per non aver dormito quasi nulla.

Poi con la luce del giorno riesco ad infilare l'ago e rammendare il danno, ma la notte è passata e c'è ancora un caldo umido insopportabile. 

Meglio partire che un po' d'aria pedalando arriva.

Dopo qualche chilometro e gallerie arrivo in vista di un altro paesino di pescatori, case basse, vie strette, reti a seccare ovunque. C'è una chiesetta cattolica,  entro e trovo dei turisti francesi con i quali chiacchierare. Il papà e la mamma sono venuti a trovare i due figli che stanno studiando all'università di Beppu.


In 19 km l'isola di Amakusa è finita devo prendere un traghetto per arrivare su quella di Nagashima, arrivo all'imbarco alle 10, ma fino alle 11 non c'è il traghetto, ne approfitto per riposare su di una panchina. 

In circa 40 minuti sono a Nagaschima, isola più piccola e collegata con un ponte a Kiushu.

Poco dopo lo sbarco arrivo in vista di una bellissima spiaggia bianca, mare cristallino e calmo. Devo approfittare per fare un bel bagno, sono già di un sudore unico. In spiaggia poca gente e quasi nessuno in acqua.  Indosso il costume e mi avvio per una nuotata.




Sul bagnasciuga però il guardaspiaggia mi ferma e mi dice " non andare lontano, stai a riva, perché questa mattina c'è uno squalo che gira qui intorno ". "Grazie " bagno rovinato,  ma meglio il bagno che la vita. Entro comunque in acqua almeno fino al bacino e seduto sul fondo mi godo questo relax. Ascugato e in parte riposato, proseguo un chilometro e mi fermo ad un ristorantino pieno di gente. Bisogna fare un po' di coda per sedersi, ma intanto mi godo l'aria condizionata. Mi portano ostriche fritte, riso e salsina e verdure di contorno,  solo acqua.  Prezzo 6 euro, non diciamo che il Giappone è carissimo, anche questa sera in albergo 3 stelle, pago 36 euro con prima colazione. 

Nel pomeriggio attraverso il ponte che collega con Kiushu e con continui saliscendi arrivo qui a Akune.


Ciao, alla prossima. 

190esima e ultima tappa di PedalEst

Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia,  vento leggero da SE. Tokyo 0 Km. Foto scaricata da Wikipedia  Ebbene sì, sono arrivato alla meta. ...