107esima tappa
Karlovo-Petropavloskoe 124 km, temp 13°C. Cielo sereno, brezza leggera da sud-est
Dal mio campeggio parto alle 8,00, i primi 20 km facili con salite e discese dolci, qualche piccolo tratto per lavori in sterrato, poi a Beryozovka si prende il bivio a dx. Temevo i bivi perché su strade secondarie non sai mai cosa troverai cambiando strada.
Come spesso accade, le aspettative negative finiscono per realizzarsi.
Lascio l'asfalto per un giaione grosso e profondo, con salite niente male, mi sembra impossibile pedalare e in salita per due volte scendo e spingo camminando.
Forse avrei fatto meglio a tenere la strada principale per Barnaul, più lunga, ma sicuramente più facile. Dopo i primi 7 km atroci migliora un po', riesco a pedalare nella sottile striscia lasciata dalle auto, appena mi sposto la bicicletta si pianta nella ghiaia.
Così facendo arrivo ad un piccolo paese dove ogni casa ha messo le bombole del gas fuori sulla strada. Penso che sia il giorno in cui passa il bombolaro, alcuni aspettano seduti a fianco, ma molte sono sole.
Ad un tratto vedo un gruppo di gente, donne, bambini, uomini con svariate bombole e allora mi fermo. Gli uomini sono seduti su un carro a cui è attaccata una cavalla con il tiro alla russa, troppo folcloristici.
Il suo bel puledro le gira intorno, il quadretto è fantastico. Anche i bambini si avvicinano e vogliono che li fotografi, molto volentieri.
Poi riparto, la strada sale, ma il fondo qui è in terra, molto più facile e meno pericoloso.
In cima alla salita mangio qualcosa, sono le 12,30.
Per altri 15 km ghiaia, finalmente arrivo ad incrociare un'altra strada con asfalto nuovissimo, un sogno! In più un tratto di discesa all' 8% e volo. Finita la discesa bivio a dx, le paure tornano. 15 km di buon asfalto fino al paese che si chiama Ogni.
Poi sterrato della peggiore specie. Ho una gran paura anche di bucare, ghiaia grossa e appuntita come la massicciata della ferrovia.
Ormai pedalo come un automa e arrivo nel paese di Anton. Da qui solo 15 km di asfalto che faccio ai 30km/h e finalmente il paese di Pietropaolo unico albergo in tutto il percorso.
Chiedo informazioni per la gostilna e una bimba mi accompagna in bicicletta. Penso che tutto sia risolto, niet.
La gostilna è chiusa e un giovane che sta uscendo da un cancello vicino mi fa la cortesia di telefonare al proprietario. Risponde niet. Allora mi dice "Vieni a casa mia" "Grazie, certamente "
La casa è piccolissima e poverissima, ma posso usare il lavandino e un divano letto mi viene offerto. Inoltre prepara 2 uova fritte con un po' di lardo e un tè caldo.
È poco, ma dato con un gran cuore generoso che mi sazia.
Poi mi accompagna a vedere il paese, statua di Lenin, chiesa, palazzo dello sport, campo giochi, il fiume, e la vista del paese da una collina.
Niente di particolare, ma tanta disponibilità. Lui ha 41 anni e vive con la moglie Olga e un bimbo di 3 anni Dimitri, le due figlie più grandi sono dalla nonna.
Tornati a casa è già pronta la "bagna" ( sauna) che prima fa la famiglia poi è il mio turno. Oggi avrei già sudato abbastanza, ma come posso rifiutare?
Ciao, alla prossima
Non riesco tanto a capire il tuo itinerario con google maps, che direzione stai prendendo? Vedo però che nessun tipo di fondo né potenza di vento ti può fermare...sono i muscoli delle tue gambe che ormai sono d'acciaio o la tua volontà che più avanzi più aumenta? Mi sembra che il tuo Angelo custode si dia un gran daffare in ogni caso, nel farti trovare sempre persone straordinarie e disponibili come da noi è raro! Bello che ti incoraggino anche sempre i bambini, che regalo al mondo che sono!!! Buona pedalata per domani!
RispondiEliminaUna natura a tratti molto bella, la fatica e la difficoltà di alcune tappe potevano anche essere prevedibili. Quel che mi stupisce sempre di più è la disponibilità della gente a condividere il poco che hanno senza il calcolo di un immediato tornaconto. Certo ospitare un 'marziano' non capita tutti i giorni ma noi, io, ne sarei capace?
RispondiEliminaOgni tanto varrebbe la pena di fermarsi per domandarsi se ci stiamo perdendo qualcosa
È un grande dono che ogni giorno ricevo gratuitamente, meno hanno più ti danno, non solo cose materiali, ma gioia interiore.
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