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venerdì 23 giugno 2023

 112esima tappa - del 22 giugno

Ongudaj-Iodro 97 Km, temp. 13°C. Cielo parzialmente coperto, vento assente. 

Questa mattina devo affrontare un passo (Chike Taman) di 1270 mt, impegnativo non tanto per la quota o per il dislivello totale, ma perché presenta degli strappi molto ripidi. 

Parto alle 8,00, la colazione la farò nel vicino paese di Ongudaj sperando di trovare qualcosa di aperto. 

La strada prosegue in leggera discesa per 17 km poi inizierà la salita di 20. Quando passo da Ongudaj una signora sta aprendo la bottega e io sono il primo cliente. 

Due panbrioches, cioccolato, tè freddo e un succo di more. Prendo anche il pane e un salame da mangiare in seguito. 

Attacco così la salita,  lentamente con passo cadenzato, oggi per fortuna non c'è vento ed è tutto un altro andare. 

Uso subito rapporti agili,  i muscoli sono ancora freddi e in 2h ore sono al passo, senza eccessiva fatica. 

Una fotografia  poi mi copro e scendo subito sull'altro versante.  Poco traffico,  per lo più turistico,  solo qualche autobotte per petrolio.








In pochi chilometri cambia radicalmente il paesaggio,  da verde boscoso passa a giallognolo con una copertura solo arbustiva, le pinete si trovano solo in fondovalle in prossimità del fiume. 

Picchi rocciosi e antiche morene ancora visibili. Comunque i fiumi sono ricchi d'acqua, provengono da lontano dove si vedono ancora alcune lingue di neve. 

Non posso dire che sia meno bello, è comunque suggestivo, ma sembra uno stato diverso, più simile all'Argentina del nord. Questa diversità si va accentuando man mano che scorrono i km.

In circa 100km è radicalmente cambiato lo scenario.




Finita la discesa inizia una lieve e lunghissima salita di oltre 280km fino al confine mongolo. Oggi io percorro sola la prima parte, non ha senso correre perché la domenica il border resta chiuso. 

Facendo i conti non sarei riuscito ad arrivare al confine in un tempo ragionevole e sicuro per passare. Tanto più che dopo la frontiera russa ci sono 26 km sterrato in terra di nessuno, la frontiera mongola chiude alle 18 di sabato. 

Ancora posti incantevoli per campeggiare wild e numerosi campeggi semi-organizzati. Io decido di fermarmi in uno di questi sperando in un minimo di servizi.

Purtroppo non c'è WiFi ne connessione,  questo report lo posterò solo domani alla prima occasione. 

Affitto una casetta in legno vicino al fiume nel quale mi laverò pure, non c'è doccia ne bagni, solo la toilet, ovvero il buco con assi inchiodate. 



Vi è però la "bagna" (sauna) che oggi farò volentieri dopo cena prima di dormire.  

A proposito di cena, oggi ho cucinato finalmente il riso che mi porto dall'Uzbekistan  condito con salame e carne in scatola, una vera porcheria, ma mi ha saziato. 

Ho notato ancora un raggio rotto,  ma sarà lavoro per domani. 

Ora un bel tè caldo e a dormire. 


Ciao, alla prossima.


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