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mercoledì 24 maggio 2023

82esima tappa

 Almaty-Almaty 0 Km, temp 18°C. cielo coperto,  vento assente 


Ecco la città di Almaty, primi scorci. Come già raccontato ieri è la città più popolosa e antica del Kazakistan, fù capitale. Prima si chiamava Alma Ata che significa in kazako luogo delle mele. L'origine del melo pare proprio risiedere in questi luoghi.

Nel bazar ve ne sono di tutte le taglie e colori con profumi selvatici. Anche lungo i viali ci sono sculture di mele.

Di antico è rimasto ben poco, una bella chiesa ortodossa in legno con un alto campanile, poi molto del secolo scorso.  L'impostazione della città è a pianta ortogonale con grandi Avenue doppie, una per senso di marcia e nel mezzo passeggio alberato con panchine e piste ciclabili.  Tutta la città si gira benissimo con la bicicletta o il monopattino (diffusissimi), dove non c'è la ciclabile vi sono ampi marciapiedi raccordati agli incroci con scivoli e smussature per le due ruote. 

Quello che balza agli occhi è lo spazio verde ovunque: strade, viali, giardini in grande quantità e qualità. 

Un altro aspetto notevole è che verso sud vi è una catena montuosa innevata che par di toccarla, con cime di 5000 mt. La quota qui è attorno ai 1000 e penso che anche d'estate il fresco arrivi puntuale ogni sera.

Le persone sono vestite eleganti, i bambini e ragazzi con divise scolastiche blu e camicia bianca molto ordinati. Anche il traffico è scorrevole e regolato da semafori che indicano sempre il tempo di attesa e di via. Potresti dire che è la Vienna asiatica. Oggi ho girato in bicicletta senza problemi e per fortuna perché la città è estesa decine di km. Vi sono anche la metropolitana e i filobus.

Il primo monumento visitato è stata la chiesa ortodossa dell'assunzione.  Dentro è una collezione di icone stupende con polittico  della storia della chiesa su fondo dorato. Tutto è dorato, dai candelabri agli arredi e agli stucchi. Le icone della Vergine hanno visi bellissimi ed espressioni intense da cui traspare bontà infinita.  La struttura è immersa in un giardino,  fuori pittori en plein air.



  



Il giardino è denominato delle 28 guardie e di fatto è un memoriale dei caduti in guerra e a difesa dell'indipendenza kasaka.





Poi sono stato alla moschea centrale con le sue cupole dorate e i bianchi marmi.




Infine al Bazar Kok, piano terra frutta fresca, secca, verdura,  spezie e pesce; al piano superiore vestiti, oggetti e tanto ciarpame. 

Per finire ho visitato un centro commerciale dove vi è anche Decathlon,  ho acquistato un cavalletto, una borsetta da canna, e pezze autoadesive.



Ora sono rientrato in appartamento per scrivere e rilassarmi un po',  questa sera incontro Zarina e vi dirò domani,  e per domani sera ho avuto l'invito a cena della proprietaria di casa che vuole che la sua famiglia mi possa conoscere come tipo interessante.  Naturalmente ho subito accettato e se ho capito bene mi faranno dei ravioli. 

Domani sera mi fermo ancora qua, ma giovedì mattina riprendo il viaggio,  questa volta verso Nord. Devo cominciare il verticalone di 1200 km che mi porterà in Siberia.  Brrr…
Ciao alla prossima.


 


1 commento:

  1. Ho letto che la chiesa ortodossa di legno è fatta tutta a incastri, senza chiodi. Se così fosse, oltre ad essere bella è davvero una cosa eccezionale! La città sembra una metropoli europea, vedo, ma forse qualche angolo caratteristico riuscirai a trovarlo, visto che con la bici vai dappertutto! Assicurati di avere tutto quello che occorre per la salita al nord e buon proseguimento!

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