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mercoledì 17 maggio 2023

76esima tappa

 Toktogul-S.Parizk 124 km. Temp. 15°, cielo sereno,  vento assente. 


Oggi era una giornata temuta invece si è rivelata una sorpresa bellissima. 

Ma andiamo per gradi. Questa mattina faccio colazione su una panchina del parco giochi di Toktogul dopo aver prelevato 20€ al bancomat,  qui sono le cifre massime per ogni operazione. 

Poi imbocco la M41 per Ala Bet Pass con molto timore, anche se controllando la carta topografica mi sono accorto che la quota segnata è 3173 e non 3713 come mette maps, penso che sia stato un errore di maps però solo salendo lo saprò. Pensavo infatti di impiegare 2gg così potrei farcela in uno. Tutto dipende da come è distribuita la salita sui 60 km che portano al passo.

Oggi la strada mi è stata amica, pendenze regolari, no su e giù, dal 7-10% con tratti in falsopiano di recupero. 






Non ho mai fatto una salita così lunga, con un peso simile, devo non sprecare nulla. Piedi ben sui pedali, andatura lenta e ritmica (mi aiuto con una strofa di singing iaia yuppie.. una sillaba per ogni mezza pedalata) peso lo sforzo,  mai in debito, e altri trucchi. 

Così facendo i primi 40 sono fatti in 4h, essendo partito alle 8 in punto faccio una sosta di 40 minuti per mangiare qualcosa a mezzogiorno. 





Poi si riprende la cadenza, mi tranquillizza il fatto che la strada è sempre a fondo valle e costeggia un fiume poderoso di acqua bianca (paradiso per canoisti espertissimi 5-6°) , ma aspetto da un momento all'altro l'impennata finale. Stranamente non ci sarà,  e arrivo al passo alle 16,40 dopo aver pedalato escludendo la sosta per 8h. Sono un po' stanchino, come direbbe Forrest Gump, ma il paesaggio è meraviglioso e la gioia di esserci arrivato è incontenibile. Vi è ancora uno spatasso di neve sul lato nord e la temperatura è  scesa a 3°C. , mi copro subito e inizio la discesa, qui è impossibile pernottare.






La strada, ancora amica, mi propone una leggerissima discesa, con vento a favore e senza fatica riesco a tenere i 40 km/h per lunghissimi tratti, mai una frenata. 

La valle è  diversa da quella di salita che aveva caratteristiche alpine, qui è una valle glaciale, ampissima tundra che sembra livellata con il laser tanto è piatta e verdissima. Uno spettacolo per noi europei inconsueto,  da farti commuovere, mandrie di cavalli liberi e yurte o ger il lontananza.



Così, veloce come l'acqua del ruscello che diventa torrente e poi fiume impetuoso, percorro decine di km almeno altri 60 perdendo solo 850 mt di quota. 

Poi a distanza di pochi minuti uno dall'altro due incontri significativi. 

Il primo è un ciclista kirghiso, incredibile, il primo che vedo, peraltro ben attrezzato.  È un ragazzo giovane di 20 anni che è partito da Bishkek e arriverà a Zalalabad il mio percorso in senso inverso.  Ha solo uno zainetto e una borsa sul manubrio, ma dorme in hotel o yurta. È molto felice di avermi incontrato,  anche lui solo, anche io lo sono.


Poco dopo un gruppo di uomini vicino al fiume mi fa segno di fermarmi,  preso dall'euforia del precedente incontro mi fermo.  Sono felicissimi e mi invitano a prendere un tè con loro. Why not? Sono dell'Arabia Saudita, uno parla bene inglese e fa da interprete. Il suo nome è Fahad e la sua attività è avere un ristorante. 




Sono ospitali e pieni di premure per me e mi invitano a cena nel resort dove sono alloggiati anche loro. Dista solo 5km dal luogo del primo incontro, io però supero il bivio e chiedendo informazioni al un locale nel gruppo di case successivo capisco l'errore e ritorno indietro su una pista erbosa in mezzo alla tundra, solo cavalli liberi a mandrie e qualche yurta.

Mi sistemo nel resort accogliente e organizzato, pago pure con carta di credito. Oggi giornata strafortunata. 


Ceno con i miei nuovi amici arabi che apprezzano il mio viaggio e sono pieni di curiosità e ospitalità.  Si mangia all'araba, gambe incrociate su tappeti. Al centro un grande vassoio con una montagna di riso giallo e pezzi di carne di agnello. Tutto molto gustoso, poi sorseggiando tè, una piacevole conversazione come fossimo vecchi amici.

Domani mettono pioggia, ma ormai mancano solo 160 km a Bishkek in 2 gg dovrei farcela. 



Ciao alla prossima.

2 commenti:

  1. Che bella sorpresa davvero! Una tappa temuta che è più semplice del previsto...un po' di fortuna anche per te ci voleva proprio!!! Che spazi infiniti ci regali con le foto! e la libertà dei cavalli ... proprio come te in sella a lupo grigio! Evvai!!!

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  2. Che meraviglia che sogno la steppa, le yurte, i cavalli, le acque bianche che invitano a pagaiare. Lupo grigio è stracarico, ma anche in salita lo domi con ritmo lento e costante. Grazie per darci ogni giorno un esempio di costanza e resistenza, forse però è più facile fra monti da scoprire che nel quotidiano, comunque ci ispiri

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