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martedì 9 maggio 2023

68esima tappa

 Kokhand-Andijon 135 Km, temp 17°C.  cielo sereno, vento assente. 


Oggi una tappa lunga, ma pianeggiante,  solo 100 m di salita,  dai 410 di Kokhand si arriva qui ad Andijon a 510, ma le prime colline cominciano a vedersi. Di fatto un drittone verso Est attraverso la valle di Fergana, non immaginatevi la Val Trebbia, questa valle che sto attraversando da 3gg e con oggi 4 è simile alla Val Padana come estensione e conformazione, piatta al centro, ma bordata da alte montagne. 

Sono partito alle 8 in direzione Est, sole quasi in fronte, aria fresca, ma molto traffico.  Ancora in città passo davanti al palazzo Qo'qon  di fine '800 oggi museo e alla moschea di Yome Machit giusto per una fotografia, l'orario di apertura è tardi per me.







Nella periferia la strada è un bazar continuo per una decina di km, pur essendo caotico per la gente e le auto che si fermano ovunque a caricare e scaricare, ha un suo ordine. Zona degli elettricisti, zona dei fabri, zona frutta, zona ferramenta.  In questa ultima mi fermo a comprare 10mt di cordino, un pacco di fascette,  e un contenitore per alimenti. 

Man mano che ci allontana dalla città gli esercizi si fanno più radi e così il traffico. 

A circa 20 km mi fermo per una fotografia ad un monumento e a chiacchierare, si fa per dire,  con due stradini simpaticissimi.




Quando arrivo a circa 40 km dalla partenza è  la zona della frutta,  è un susseguirsi di venditori a km 0 di fragole, ciliegie, albicocche.  Di albicocche ne compro una ventina e le mangio mentre pedalo,  sono ancora un po' asprigne, ma dissetano e tengono fresca la bocca. Il sole picchia già alle 10 e poca ombra sui bordi di questa superstrada, oggi asfalto prevalentemente buono salvo piccoli tratti. 


Poi è la zona delle gelataie, per un km ve n'è una ogni 100 mt. tutte ragazze e donne giovani ferme al sole per ore.



Poi vedo una iurta o ger, reale non quelle per i turisti da visitare, in lontananza cammelli al pascolo.


Così scorrono lentamente tutti i 135 km, però senza problemi tecnici.  Solo in vicinanza di Andijon si intravedono le prime colline,  segno che la pianura sta per finire. 

FORSE GLI UZBEKI DOVREBBERO RIGUARDARE LA GEOGRAFIA  PRIMA DI RAPPRESENTARE IL MONDO E L'UZBEKISTAN IN QUESTE PROPORIONI



Mi sistemo in un Hotel grande e nuovo, anche se approssimativo,  come sono gli uzbeki,  sarà l'ultima notte in questo Paese.

Ciao, alla prossima. 

4 commenti:

  1. Difficile da immaginare una val Padana uzbeca , un puntino sulle carte asiatiche che vale come tutto il Nord Italia, a furia di seguire i tuoi spostamenti verso Oriente relativizziamo gli spazi che ci sono familiari e occorre stringere la mappa per visualizzare le distanze reali , giorno dopo giorno la strada si apre all'infinito seguente che si rivela vivo e vivace ..o arranca in modo approssimativo verso il futuro ? Domani è un altro -stan, si vedrà
    p.s. ma come fanno a non squagliarsi i gelati a bordo strada?

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  2. Già... i gelati. Me lo chiedevo anch'io. Comunque penso a tutte quelle pedalate e mi accorgo che non ce la farei a seguirti neanche in moto! Coincidenza: un mesetto fa dopo aver visto un documentario, mi sono andato a cercare un pò di foto dei paesi che stai attraversando. Mi avevano stupito già allora, ma documentate così sono ancora più sorprendenti. Alla prossima!

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  3. Grazie, i gelati sono un mistero, penso che abbiano nella scatola un scorta di ghiaccio, ma non so.

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  4. Sempre più verso est !! Ma poi farà tappa anche in Cina come Marco Polo? Continuiamo a seguirla sul suo blog. Le foto sono bellissime e i suoi racconti avvincenti. Vogliamo sapere quanti sono i gusti del gelato! Oggi qui da noi finalmente piove sul serio! Salutoni!!!🤗🍦😀

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