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sabato 29 aprile 2023

56esima tappa

 Uch-Uchak - luogo intermedio 130Km. Cielo limpido, Temp. 17°, vento teso Nord-Nord-Est.


Oggi sono riuscito a partire presto alle 7,15, Voglio sfruttare il fresco del mattino e il poco vento. Ma mi devo abituare a non fare i conti senza l'oste. Dopo solo 5 km foratura. Solita routine, riprendo a pedalare dopo 1 h giusta. Sto pensando di sostituire il copertone questa sera se si buca ancora. La tappa è lunga e il caldo sale subito sui 30° C. 

Il deserto è appunto tale, chilometri nel nulla, la strada dritta e la visibilità arriva a 10km.

Si può vedere un punto,  una casa, poi  per arrivarci ci metti ½ ora. 

Solo qualche arbusto. Vi è comunque una vita. Ho visto scappare una mini lepre al tramonto, alcuni scarabei. Poi, alla sera libellule a caccia di minuscole cicaline. Rari asini tristi, abbandonati nel nulla, con le zampe anteriori legate per non farli allontanare troppo, qualche rara pecora. Al pomeriggio mosche fastidiose che si posano sulla faccia e sotto gli occhiali. Forse bevono il sudore.

In questo deserto ci sono solo due tipi arbusti. Tamerici piccole che con la loro sparuta chioma non riescono a fare ombra, e una piantina dalle foglie simili al rosmarino, ma morbide con fiori bianchi. Questa ho visto raccoglierla da automobilisti. Forse avrà proprietà officinali o aromatiche. 







Il deserto sconvolge per la vastità e assenza di punti di riferimento.  Per chilometri tutto rimane uguale, poi qualche differenza,  la ghiaia al posto della sabbia, gli arbusti più fitti, o leggermente più alti, le dune pronunciate o il piatto infinito.  Ora, con grande mio piacere viaggio su di un'autostrada costruita dai cinesi. Ottimo lavoro,  grazia Cina! Le corsie sono in cemento perfettamente livellato e vi è pure una banda di 80cm oltre la riga bianca.  Questa strada mi da sicurezza, il traffico è molto limitato,  ma qualcuno passa e ti dà l'immancabile colpetto di clacson (per il ciclista è molto fastidioso sentirne migliaia in un giorno,  per giunta sono acutissimi e se non rispondi con un gesto ne segue subito un altro, casomai non l'avessi sentito,  una tortura)

Il mio pensiero va ai carovanieri che avevano forse una pista, spesso cancellata dal vento che per percorrere da Khiva a Samarcanda impiegavano un mese.

Mentre pedalo penso ai versi di Guccini "...capii che ero un niente, un punto in un continente…"

Il vento non molla un attimo,  e sempre contrario, testa bassa e pedalare. Nell'ora in cui il sole è più alto 12-14 se posso mi fermo anche alla eterea ombra di un tamerice. Verso sera il sole si abbassa e per di più è alle spalle, il vento è meno forte e posso aumentare la velocità. Devo mettere chilometri in bisaccia se domani sera voglio arrivare a Bukhara. 

All'unico incrocio che esite, 2 case e il solito bibitaro. Vi è anche un poliziotto che vuole fare conversazione,  è un ragazzo giovane e mastica qualche parola in inglese. È curioso,  mi chiede tutto sul viaggio, sulla bici, etc. Allora io chiedo a lui se proseguendo vi è una locanda o un qualsiasi posto per dormire.  Si, mi dice, 5 o 4 km più avanti c'è un hotel dove dormire e lavarsi. Non ci posso credere! E farei bene a non farlo. Prima di partire va dal bibitaro e esce con una lattina di Enegy che vuole assolutamente che prenda. Grazie,  saluto e riparto con un po' di speranza.  La strada è drittissima e si vede ben oltre i 4-5 km, nulla che faccia pensare ad un hotel, né un albero, ne una antenna telefonica, …ma sarà !

Penso per me mi ha coglionato, ma il suo sorriso era sincero e mi ha pure Indicato sul lato destro. I km passano 4, 5, 10, 20 , nulla di nulla. La prendo comunque bene, ho tenda, acqua,  pane e una scatola di tonno, ovunque posso fermarmi.

Un auto si ferma davanti a me per chiedermi se ho bisogno di acqua, alla mia risposta negativa, vuole che però prenda una rotella di pane, accetto.

Procedo ancora un po',  poi vedo due camion fermi vicino ad una baracca di legno, nessuna insegna, neanche bottiglie in bella mostra per segnalare che si vende acqua.  Entro per vedere, un uomo che poi mi dirà di avere 45 anni mi accoglie con un sorriso.  Gli chiedo se ha un posto per dormire,  si mi dice, ma prima devi mangiare.  Non ho fame, ma è giusto nutrirsi. Davanti alla porta una brocca di ferro con acqua al sole,  ci si può lavare le mani,  attenti a non scottarsi. All'interno solo un cesto con uova sode e dei wurstel o simili. Vada per le uova e per un chai. Poi chiedo di mostrarmi dove dovrei dormire. Dietro la casa un soppalco con una stuoia e una coperta,  ovviamente sotto le stelle. Grazie dico, e aggiungo io ho la tenda preferisco montare quella, ok dove vuoi. Poi aggiunge vuoi WIFI? Impensabile. Certo grazie, e attiva l'hotspot sul suo telefono. Chiamo casa, sono le 8 locali e a casa le 5. Anche lui vuole salutare mia moglie. Appena mi allontano per montare la tenda il collegamento cade, posto solo oggi a Bukhara. 





Ciao alla prossima. 


1 commento:

  1. Credo che il deserto dia a tutti le stesse sensazioni : dal carovaniere del passato al ciclista del terzo millennio lo spaesamento è certo! Il guano di corvo non ti ha portato fortuna, ma la tua incrollabile tempra ti ha fatto procedere comunque e incontrare la varia umanità sempre solidale

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