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giovedì 20 luglio 2023

 140esima tappa

Ulaanbaatar-Seoul 0 km. Temp 15°C. Cielo parzialmente nuvoloso, vento assente. 

Oggi scrivo solo per non lasciare vuoto il giorno,  ma di fatto niente bicicletta,  solo aereo e metropolitana.

Questa mattina, come preannunciato ho preso l'aereo dall'aeroporto Gengis Khan di Ulaanbaatar a Seoul Incheon.

Sveglia alle 5, poi veloce colazione e con 1 ora di auto sono all'aeroporto,  con me i fedelissimi amici della Mongolia. 

La bicicletta è stata impacchettata e ho con me le borse laterali e il borsone.  Il peso di tutto è oltre 50 kg, dovrò pagare una penale perché il mio biglietto ne prevede 23.

In aeroporto molta gente che parte e difficoltà a consegnare il bagaglio,  prima va wrappato, ma anche questo non basta, bisogna avere solo 2 colli, così  riwrappo un collo la bicicletta 25 kg con tutti i ferri e i ricambi e uno le tre borse insieme. 

Al momento di pagare il tizio al check-in chiede contanti,  non ne abbiamo abbastanza,  bisogna scendere al piano inferiore dove c'è il bancomat e ritirare la somma che finirà nella tasca interna della giacca, chi si può arrangiare lo fa anche in Mongolia. 

Alle 8,40 il volo parte e in 2 ore e 30 minuti arriverà a Seul, ma essendoci ancora un'ora di fuso diventeranno le 13,15.

Tutto ok.  Il ritiro bagaglio dopo il passaggio in controllo passaporti che è stato lungo per la tanta gente in arrivo.

Prima di uscire faccio pure la sim coreana con qualche difficoltà.  Poi metropolitana da Incheon fino a Seoul,  1 ora e 30 minuti. 

Per me l'impatto è  stato un po' stressante,  scritte in ideogrammi,  ascensori che portano a piani diversi da quelli scritti,  gente di fretta e soprattutto due pesantissimi bagagli da portare.

Dalla stazione di Seoul, l'albergo prenotato dista solo 850 mt.
Ma con quei 2 grossi pesi non riesco a muovermi,  sono costretto a cercare un taxi, nessuno mi vuole caricare, finalmente un grosso taxi riesco a convincerlo di portarmi in albergo. 

L'albergo è piccolissimo, nessuna reception,  solo un citofono nel quale riesco a dire il mio nome e il numero della prenotazione. 
Così cade una chiave magnetica:206 è la mia stanza. Vi dico solo che se alzo una mano tocco il soffitto, niente finestre, letto francese e stanza che finisce con il letto, il bagno è intasato e la doccia è  fredda.

Costa poco, non ci si può lamentare con nessuno. Ormai preferivo le ger con il cesso a 30 mt senz'acqua,  almeno circolava aria.

Oggi riposo, non ho dormito quasi nulla. Domani lo dedico a Seoul ed ad incontrare la cugina di Kulan che vive qua.

Ciao, alla prossima.

2 commenti:

  1. Che giornatona di spostamenti e sforzi! Vedi di riposarti e inizia a goderti la Korea. La cugina sarà preziosa

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  2. Ogni tanto serve prendere fiato, per poi ripartire con slancio e determinazione. Non essere riuscito a passare quella frontiera sicuramente ti porterà a nuovi obiettivi e grandi soddisfazioni. Come si dice : chiusa una porta si apre un portone!

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