99esima tappa
Ridder-Ridder km 0, temp. 22°C., cielo parzialmente coperto, vento leggero NE.
Oggi era in programma la visita alla riserva naturale di Altay, un parco nazionale dei 13 Kazaki e tra i più estesi.
L'appuntamento era per le 9 davanti all'agenzia turistica contattata ieri, un taxi mi doveva portare.
Io, come sempre, arrivo in anticipo e aspetto, ma nessuno arriva, alle 9,30 capisco che il taxi non sarebbe più arrivato, ma l'agenzia apre alle 10.
Ormai aspetto, una diversa impiegata mi accoglie puntualmente alle 10, spiegato il problema mi dice che chiama un altro taxi che questa volta arriva in pochi minuti e vengo accompagnato agli uffici della direzione del parco.
La cosa si complica parecchio, nessuno parla inglese e con il traduttore Google riesco a capire che stanno cercando un traduttore, ma diverse telefonate invano. Poi comunque serve il passaporto, io l'ho lasciato in hotel e la carta di identità sembra non vada bene.
Dopo circa un'ora arriva uno studente che parla inglese è riesco a capire che la visita si farà domani perché oggi serve per organizzarla.
La direttrice scientifica intanto con l'ausilio dello studente mi spiega tutte le caratteristiche del parco e cosa andrò a visitare, sembra tutto molto interessante.
Devo pagare circa 30 euro per il servizio che comprende il trasporto al parco, circa 47 km e il percorso che dura tutto il giorno. Inoltre dovrò pagare l'interprete che verrà con noi per altri 40 euro.
La cosa mi sembra accettabile, ma il pagamento, essendo un ente pubblico va fatto con un versamento in banca, per cui vengo inviato a tornare nel pomeriggio alle 15 che ci sarà anche l'interprete che mi accompagnerà in banca.
Il Kazakistan non è più unione sovietica, ma la burocrazia sembra intatta.
Torno alle 3 in punto, una serie di moduli vengono compilati e fotocopie dei documenti e moduli.
Intanto l'interprete manda a dire che arriverà per le 16 perché si era scordato che doveva sostenere un esame! Sigh !
Nel frattempo però la direttrice mi invita ad andare con lei, un autista ci porta alla caserma delle guardie forestali che non è vicinissima, dove consegna copia del mio passaporto e itinerario che farò domani e pure io vengo mostrato.
Torniamo in ufficio, altri documenti e mi viene chiesto di preparare i soldi, ok.
Poi visto che l'interprete non arriva mi si offre gentilmente un tè con pasticcini e miele naturale. La gentilezza non manca e scappa anche qualche sorriso.
Poi, senza interprete, si parte ancora con l'autista per andare in banca. Lì ci sono due sportelli, presumo cassa, poi tre impiegate alla scrivania.
La direttrice presenta il modulo di pagamento, i soldi e il mio passaporto.
Ma una discussione interminabile ci porta ad uscire ed andare in un ufficio comunale a far autenticare il passaporto (pura follia) , rientriamo in banca, intanto ci ha raggiunto l'interprete, almeno capisco qualcosa anch'io.
Per pagare bisogna usare una macchina tipo bancomat, le due donne tribolato non poco, ma non riescono a pagare, così l'interprete paga a suo nome direttamente alla cassa. ( lo so che non ci crederete, ma così è, qui bisogna rassegnarsi)
Finalmente il rogito è compiuto, chiedo se posso cambiare dollari in rubli, sì, ma oggi la banca è sprovvista, vieni domani.
Torniamo tutti e tre più l'autista in ufficio, ancora una formalità, viene un agente di polizia in borghese che mi fa alcune domande, per fortuna c'è l'interprete.
Fatto tutto, appuntamento in hotel domani mattina alle 8,40, scarpe da trekking, cibo e acqua. Sono le 17,30. Sono l'unico turista della giornata, se questa è la loro efficienza...
Probabilmente tutta la complessità è data dal fatto che il parco si trova sul confine tra Russia e Kazakistan, vi sono istallazioni militari e bisogna attraversare la barriera. Domani vi saprò dire.
La frontiera di Ridder è confermata chiusa, forse per neve. Per cui passerò da Shemonaykha.
Come antipasto per la Russia comunque niente male. Mantenere la calma.
Ciao, alla prossima.
Aiuto! Che burocrazia da orticaria! Probabilmente, hai ragione, hai avuto un assaggio di ciò che ti aspetterà in Russia, oltre alla burocrazia, inglese non parlato e controlli continui. Armati di tanti nervi saldi, di pazienza e di “ low profile” Insomma, vula bas, cosí forse ti romperanno meno. Vedrai che domani, centesima tappa, vedrai un bel parco e anche l’iter snervante di oggi, ne sarà valso la pena.
RispondiEliminaNo va beh non avranno mai avuto un visitatore straniero! Nessuno ti ha mai fatto penare tanto in nessun
RispondiEliminaluogo città parchi e frontiere che hai attraversato. Sembra che non abbiano una procedura, ma in cosa è consistita l'autenticazione del.passaporto?? Se gli hai dato l'originale.. c'è rimasto lo standard russo, inquisitorio sotto la facciata accogliente, quali segreti celano i monti Altay? Eserciterai lo zen