BAKU-URGENCH 0 Km, temp 20° cielo sereno, vento assente.
La mattina dopo essermi alzato con calma alle 8,30 e aver fatto colazione, preparo I bagagli, carico i telefoni, le varie apparecchiature e mi studio un po' il funzionamento del telefono satellitare Garmin e la sua app. Da qui in poi potrei averne bisogno e non voglio essere impreparato. Su You Tube trovo vari tutorial e apprendo le nozioni di base per il suo uso.
Verso le 13 esco per prendere dal bancomat un po' di manat per poter pagare il taxi che mi porterà in aeroporto e mangio una pida (simil piadina condita).
Nel pomeriggio, dopo aver salutato Federico e Sabina che escono per fare sport e dipingere, studio un po' di mappe e carte per i prossimi giorni.
Alle 5pm arriva il taxi prenotato, caricato tutto partiamo per l'aeroporto, il taxi è un vecchio taxi inglese e il pacco bici vi entra senza difficoltà.
Check in con qualche discussione sul fatto che la bicicletta non doveva pagare poi risolto. Poi al controllo sicurezza mi sequestrano lo spray al peperoncino che tenevo per i cani e avevo dimenticato di metterlo in stiva. Devo anche firmare una dichiarazione sul motivo per cui lo tenevo, pazienza, anche se difficilmente ne troverò altro. Al gate mentre aspetto l'imbarco vedo arrivare diverse signore uzbeke,mmm anche di una certa età con gli abiti tradizionali bianchi venute a Baku per compere. Nel loro modo di fare noto una certa eleganza che va oltre il vestito. Gli uomini hanno tutti la testa rasata con una papalina bianca o un cappello tipico mussulmano a scatola cilindrica. Ma presto mi rendo conto che la vera attrazione sono io, l'unico occidentale sul volo.
Il volo è in orario, con 1 ora e 25 atterro senza problemi a Urgench che qui chiamano Urganch, ma si perde 1 ora di fuso e pertanto sono 3 dall'Italia.
L'aeroporto di Urgench è molto piccolo, quando arrivo non serve neanche il pullman per entrare perché si ferma davanti all'uscita e con due passi si è già al controllo doganale.
Una volta ritirato il bagaglio chiedo se c'è un cambio valuta perché dovrò prendere il taxi. La risposta è che vi è una macchina cambiavaluta, provo, le istruzioni sono in inglese e introduco 50 euro mi viene indicata la cifra in Som (valuta Uzbeka) ma non esce nulla. Faccio presente agli uomini della sicurezza la cosa, ma mi dicono che devo tornare martedì perchè la banca è chiusa per due giorni di festività. Ma come! Protesto io non posso ritornare tra due giorni, mi indicano di andare nell'edificio accanto, quello delle partenze che forse qualcuno mi può aiutare. Così faccio, ma anche lì sorgono difficoltà, con gentilezza mi dicono che non è responsabilità loro. Insomma le do per perse, forse fra qualche giorno l'impiegata cercherà di farmele accreditare sulla carta, ma dubito sia possibile.
Intanto è trascorsa una mezz'ora buona, era l'ultimo volo in arrivo e di taxi non c'è ne sono più. Allora chiedo ad un poliziotto che sta all'ingresso se mi può chiamare lui un taxi, nessuno parla inglese, qui solo russo, dovrò abituarmi, facevo meglio a prendere qualche lezione prima di partire, ma non c'è stato tempo. Dopo alcune difficoltà il taxi arriva, ma pur mostrando la prenotazione dell'albergo fatta con booking non riesce a capire dove deve portarmi. Fa alcune telefonate poi si va e si arriva ad un Hotel Shark ma non Shark 2 come nella prenotazione. Entrati nella reception vi è un ragazzo che non parla e non capisce nulla. Gli mostro la prenotazione ma non dice nulla. Inoltre ci sono due russi alticci che quando capiscono che sono italiano cominciano a fare apprezzamenti su Celentano e Baggio, verrebbe da ridere se non fosse già l'una di notte. La discussione prosegue e il taxista ci si mette anche lui a protestare che il numero di telefono della prenotazione è sbagliato. Passa un'altra mezz'ora poi do il passaporto e questo legge Luigi Garioni, aah dice e tira fuori dal cassetto la chiave della stanza con il mio nome. Vorrei stramaledirlo, ma mi contengo, pago, solo cash dollari e vado a dormire.
Ciao a domani.
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