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sabato 1 aprile 2023

29 tappa



 Duzce-Yenicaga 85 km, temp. -3°C. Cielo sereno,  vento assente. 


Partenza ore 8,30 dopo aver oliato la catena, la pioggia e la neve di ieri hanno tolto quasi tutto il lubrificante. 

Parto con calma, i primi 10 km sono piani, ma po però ho una bella salitona, scollinero' a 1117 mt partendo da 120 circa. Dal paese di Kaynalsi la strada sale con pendenze regolari dai 7% ai 10% e per me sono già molto elevate, per cui fatico molto.


Dopo circa 8 km di salita mi fermo per un te in un piccolo locale. Fuori ancora molta neve accumulata dal giorno precedente.





Appena entro nel locale, trovo due anziani e un giovane che si stanno scaldando davanti a una stufa accesa.


 Chiedo subito se posso avere un chai, vengo servito dopo pochi minuti. Intanto gli anziani mi guardano e sorridono e mi fanno capire che vogliono sapere da dove vengo, dopo qualche tentativo ci intendiamo. Mentre bevo il tè bollente non mi tolgono gli occhi di dosso, pago il chai con solo dieci lire turche, esco e riprendo a salire ancora quattro o cinque chilometri. Appena prima di scollinare trovo degli operai al lavoro sulla strada questi mi chiedono di dove sono e mi dicono che tra 500 metri la strada comincerà a scendere. Sono molto contento di questa notizia. Arrivato nel punto più alto, mi fermo in una piazzola per controllare i raggi della bicicletta, prima ho sentito uno "stang" inquietante. Con mio grande rammarico mi accorgo che due raggi sono rotti, uno destro e uno sinistro nello stesso punto. Così non non me la sento di fare la discesa in quelle condizioni e visto che il caldo lo permette mi metto ad aggiustare la ruota direttamente sulla piazzola. La sostituzione del raggio di destra è più complicata perché prima di poterlo sfilare è necessario smontare anche la ruota libera, faccio le operazioni con molta calma, non voglio sbagliare. Completo il tutto in un'ora e mezza. Mi aspetta la discesa, con 15 chilometri mi porterà a Bolu. Questa cittadina è abbastanza grande, decido, prima di continuare, di cercare un ciclista per prendere raggi di riserva. Questa operazione non sarà semplicissima, tre ciclisti per trovare raggi della misura giusta.

  Finalmente li trovo, ne prendo 10 per ogni tipo, con questo rifornimento non dovrei più avere difficoltà, sono già ormai le quattro del pomeriggio e ho fatto solo 50 km il prossimo paese è che è quello dove mi trovo dista 38 km e vi è una bella salita di circa 400 metri da superare. 



Questa mattina guardando il meteo mi sono accorto che dalle 18:00 dovrebbe cominciare a piovere ho quindi circa due ore di tempo. Dalla mappa, posso vedere che circa a metà percorso vi è un piccolo hotel mi fermerò lì penso, ma una volta arrivato nel posto non vi è traccia di hotel. Bisogna quindi continuare la strada che sale dolcemente ma è maledettamente lunga ormai sta venendo sera.



I fanali delle macchine illuminano asfalto quando scollino mancano ancora 12 km di leggera discesa che mi porteranno al paese di Yenikaga, già intravedo le prime case quando un gruppo di cani mi aggredisce ringhiando, penso che vogliano solo spaventarmi e proseguo senza dar loro importanza purtroppo uno di questi mi addenta una borsa e mi fa quasi cadere, allora mi fermo estraggo il bastone e rincorro il cane che scappa come un codardo. Il danno però è fatto, due buchi passanti hanno rovinato l'impermeabilità della borsa, ma è troppo tardi per arrabbiarsi meglio cercare subito l'albergo. L'albergo si trova sulla strada e lo individuo subito, purtroppo è chiuso, allora chiedo al benzinaio se esiste qualche altro posto in questo paese lui mi risponde che proseguendo per due chilometri ne trovo un altro.



Faccio i due chilometri che poi ne faccio pure tre, ma di alberghi non ne vedo. Ritorno all'ora indietro e attratto dalle luci che escono da un palazzo che sembra una scuola vedo dei ragazzi all'interno. Strano a quest'ora provo a entrare e chiedo se hanno una stanza la risposta è positiva si tratta infatti di un albergo, ostello dove alcuni studenti seguono una scuola di cucina. Non mi sembra vero che un gruppo di una decina di loro si appresti ad aiutarmi: chi portando i bagagli, chi mettendo al riparo la bicicletta, chi mostrandomi la camera e chi preparandomi la cena. Il costo della stanza è irrisorio, 15 euro che pago in contanti. Appena entrato in camera mi chiamano che la cena è servita, quindi senza avere avuto il tempo di cambiarmi e lavarmi scendo per la cena mentre un gruppo di loro continuano a farmi domande in turco che verranno tradotte da Ishhak, uno studente di origine kirghisa che conosce un po' di inglese è una bella sensazione trovarsi al centro di tanta attenzione. Finita la cena mi cambio e mi lavo e scendo nella hall per continuare a parlare con loro domani sarà ancora una tappa di montagna spero di non arrivare però così tardi.

La WiFi non funziona, pubblicherò domani appen possibile.

Gli studenti sono stati molto gentili fino alla mia partenza.

I loro nomi: Ishhak, Nuron, Orgun, Samet, Ridvan, Ibrahim.



Ciao alla prossima.

2 commenti:

  1. ...allora mi fermo estraggo il bastone e rincorro il cane che scappa come un codardo...
    decisamente non sei a corto di energie!!! Grande Gigi, i cani vanno coccolati, non rincorsi! Buona strada!

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  2. In una remota località turca un ex preside trova per caso una scuola- ostello e una ospitale accoglienza da parte di ragazzi semplici e curiosi per questo cliente inatteso.
    Ho appena saputo che riapre l'ostello di Coli.. che bello se fosse un luogo di incontro e formazione .. come quello che hai trovato tu
    Complimenti per aver imparato i nomi dei ragazzi! La tua indole di educatore è sempre attiva!
    Gli anziani si crogiolano intorno alla stufa, i giovani si allenano al futuro, il viandante incontra la varia umanità; il freddo, la fatica, la strada lo rendono un ospite da accogliere senza riserve.
    Ciao Luigi
    Qui sempre sole, anche in Turchia si scioglierà la neve

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