Atsugi-Tokyo 46 Km, temp 25° C, pioggia, vento leggero da SE.
Tokyo 0 Km.
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Foto scaricata da Wikipedia |
Ebbene sì, sono arrivato alla meta. Sono arrivato sotto la pioggia che non ha mai smesso, a volte intensa, altre meno, non un grande benvenuto da parte di Tokyo, ma era previsto. Le ultime bracciate sono sempre le più faticose, me lo aspettavo, ma non ho perso la concentrazione e seppur lentamente e con parecchie difficoltà per orientarmi sono arrivato. Come avevo già annunciato ieri con un giorno d'anticipo. Mi servirà per organizzare il trasporto della bicicletta via aerea.
Subito un bilancio tecnico ecco i numeri:
Km percorsi 12725 pedalati da Bobbio, 1973 in Giappone.
190 Tappe 192 gg dalla partenza 6 mesi e 8 gg.
16 Paesi attraversati
4 copertoni esausti, 3 posteriore e 1 anteriore.
24 raggi cambiati
3 portapacchi
25 forature
3 cavalletti cambiati
1 filo del freno
2 coppie di pattini per i freni
1 riparazione alla catena.
È giusto fare anche un primo bilancio delle emozioni.
Questa notte ho dormito poco, I pensieri sono corsi avanti per assaporare il momento in cui avrei posato il piede a terra per la conclusione di questa avventura. Ancora incredulità e un po' di narcisismo per aver completato il percorso. Ho provato anche un senso di svuotamento e abbandono della concentrazione e tensione. Devo ammettere che alla partenza la carica era maggiore, piano piano si è stemperata con il tempo e alla fine una soddisfazione contenuta, anche perché non è mai stata la meta l'obiettivo principale del viaggio, ma la naturale conclusione del percorso.
Forse ci vorrà un po' di tempo per rendermi conto della bellezza di ciò che ho compiuto.
Prima di partire mi ero fatto una sorta di punti geografici caldi che avrebbero sancito il successo del viaggio dal punto di vista sportivo (Istanbul, Samarcanda, Mongolia, Vladivostok, Giappone) ora posso dire che 4 su 5 sono stati raggiunti.
Alla partenza mi davo come percentuale di successo un 10% perché sono ottimista d'indole. Non conoscevo il mio fisico e come avrebbe reagito in un lavoro lungo e continuo. Ma conoscevo abbastanza bene la mia determinazione e la capacità di essere perseverante a lungo.
Non conoscevo per nulla l'Asia, i Paesi che avrei attraversato, se non per quello che avevo letto.
Avevo anche molti interrogativi che solo facendo ho trovato risposta.
Del resto se tutto è sotto controllo, che avventura è? Io cercavo proprio quella, ho cercato di non tirarmi indietro mai, qualche volta ho anche sbattuto, ma senza troppo male.
Posso, con certezza, dire che il viaggio mi ha cambiato in meglio, è aumentata la mia tolleranza, la capacità di ascolto, la fiducia nel prossimo, la capacità di chiedere aiuto, la capacità di vedere il bello e il bene nelle cose e nelle persone che ho incontrato, la mia fede.
Prima di partire ho chiesto al mio parroco, Don Roberto, se poteva somministrare una benedizione particolare per questo viaggio. Lui fu ben lieto e aggiunse: " Sarà un viaggio di conversione, tutti noi abbiamo bisogno di conversione". Furono parole che al momento non capivo fino in fondo, ora tutto è molto chiaro e la sua profezia avverata.
Ora è il momento dei ringraziamenti.
Il primo va allo Spirito Santo che mi ha ispirato, guidato e vegliato durate tutto il viaggio, ne ho sentito la presenza costante e a volte ho immaginato che, sotto forma di falco, di rapace, di farfalla si materializzasse sopra di me per darmi conforto. Poi San Colombano protettore dei ciclisti e motociclisti, grande viaggiatore e a me particolarmente caro, San Luigi, di cui porto il nome, a cui ho chiesto di assistermi nel corpo e proteggermi dalle malattie, San Giorgio, venerato in particolare nell'oriente, innumerevoli le testimonianze incontrate sul percorso e protettore degli scout, a cui ho chiesto di darmi il coraggio e la forza di affrontare le difficoltà.
Tanti altri a cui, con il tempo a disposizione e il pensiero libero dalle faccende quotidiane, ho rivolto l'attenzione, non mancano le persone che sono state significative nella mia vita alle quali ho pensato quando dovevo fare scelte cercando di rimanere nel solco da loro tracciato.
Per scendere nel campo dei viventi il primo e più grande grazie va a mia moglie Paola che da subito ha capito quanto fosse importante per me questa esperienza che mi ha sempre incoraggiato e seguito con contatti quotidiani, alla quale è toccato per più di sei mesi supplire la mia mancanza da casa e affrontare le evenienze.
Il secondo alla mia famiglia, figlie, sorelle, nipoti, generi, cognate/i che non hanno mai smesso di farmi vivere la comunità familiare da lontano e incoraggiarmi in mille modi.
Il terzo grazie a tutti gli amici e a tutti voi che mi avete seguito fornendomi aiuti concreti (bicicletta, ospitalità, contatti preziosi, consigli, materiali, telefonate, km pedalati insieme e stimoli per continuare), è stata una grande spinta che ho avvertito con piacere. Una menzione particolare ai compagni di liceo a cui ho svelato per primi la mia intenzione di viaggio, i quali non hanno esitato ad essere compartecipi di questa avventura e di cui porto sul petto la fotografia scattata 50 anni fa quando insieme cominciammo l'avventura scolastica.
Un ultimo grazie al mio corpo che si è dimostrato una macchina meravigliosa sapendosi adattare di volta in volta al clima, al cibo, alla fatica, allo stress, ecc. riportando solo qualche piccolo disturbo passeggero.
So che molti di voi mi avete seguito sul blog quotidianamente, altri quando potevano, altri ancora saltuariamente e tutti quelli che si sono uniti perché mi hanno incontrato in viaggio o per sentito dire.
Dalla statistica del blog ad oggi ci sono stati più di 52000 contatti da quasi tutti i Paesi del Mondo.
Grazie per l'assiduità e per la pazienza, più volte mi sono reso conto di essere ripetitivo e poco curato nel racconto, le foto di bassa risoluzione per esigenze del blog e senza avere il tempo e la sensibilità di scattare con l'attenzione dovuta alle situazioni e alle attrazioni viste, ma so che mi avete già perdonato.
Molte altre cose mi verrebbe da aggiungere, ma rimando a quando, di persona e sollecitato dalle vostre domande, racconterò dei tesori accumulati.
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Questo è l'ultimo post di PedalEst, ora qualche giorno da turista, senza ciclo e il ritorno a casa che tante volte desiderato e ora è più vicino.
Ciao, alla prossima… avventura?