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mercoledì 5 luglio 2023

 125 tappa 

Distretto di Bigher-Altaj 85 Km, 12°C., cielo sereno,  vento teso da Ovest.

La mattina inizia già con un'ora di ritardo per effetto del fuso orario. Siamo pronti per partire alle 7, ma in realtà sono le 8.

Le biciclette oggi vanno da sole, leggera discesa e poderosa spinta alle terga del vento. Con una leggera pressione sui pedali la velocità supera i 30km/h.

Fosse sempre così…!  Il percorso di oggi prevede un primo tratto in leggera discesa, poi una lunga salita di 40 km e per finire gli ultimi 10 in piano.

Ci guardiamo intorno, solo cammelli e pecore.  Cosa ci faranno poi con i cammelli? È una domanda che per ora non ha trovato risposta.  Questi animali emettono un suono come un corno scandinavo preferibilmente alla sera e al mattino "il canto del cammello innamorato."


Vicino ad un incrocio una famiglia mongola sta facendo colazione su di una stuoia, e un uomo imponente a torso nudo ci invita ad unirci a loro. 

Come rifiutare? È un dono del cielo in quanto questa mattina solo nescafé con latte condensato e qualche biscotto. 

I nostri ospiti sono mamma, papà con due bambini,  una nonna un nonno, un'altra coppia con bambino, insomma un'allegra brigata. Il bimbo di 7-8 anni è quello che conversava di più in inglese,  effetto della televisione,  film e cartoni. 




Dolcetti di pastafrolla e formaggio di capra ci sono offerti mentre la signora ci prepara due tazzoni di chai caldo. 

Qualche domanda e sembra subito di essere in famiglia, salutiamo e dopo la foto di gruppo ci avviamo sulla strada con due pepsi come regalo.

Ancora qualche chilometro in falsopiano-discesa e poi a perdita d'occhio un rettilineo infinito in leggera e costante salita. Gli automezzi che ci superano sono ancora visibili dopo diversi minuti su quella prospettiva verso il punto di fuga.



Qualche piccolo geco attraversa la strada e una marmottina s'infila nella tana al nostro passaggio. 

Per le 12 prevediamo una sosta per mangiare quello che ci resta (poco): biscotti, cioccolato,  un pezzetto di grana e di pane. 

Ma una casa si materializza dal nulla in lontananza abbinata a due ger di colore grigio. 

È un ristorante,  dono della Provvidenza Divina. Entriamo,  solo tavoli vuoti, poi un simpatico ragazzo ci invita a sederci. 

Un piatto di riso e carne, e un altro di noodle con carne, che faremo a metà con coca cola famiglia. Per concludere una tazza di tè. 

Da questo punto mancano solo 30 km di cui 20 in salita. Niente di particolarmente faticoso salita dolce e così arriviamo in vetta.

Un monumento sciamanico sancisce la fine della salita. 

La giornata termina ad Altaj in un albergo minimalista dove WiFi c'è ma non funziona. 


Ciao, alla prossima. 

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