Prima tappa Bobbio-Piadena 118km
Eh l'hum purtè 'cà. 9th
Puntuale come un orologio svizzero, con Paola, mia sorella Irma e Marco ci sono Paolo e Anna, ovviamente ultimo bacio a Paola e un abbraccio caloroso con gli altri e Go Est!
Il giorno della partenza è finalmente arrivato, dico finalmente, perchè l’impazienza era tanta e anche se tenevo a freno il pensiero era inevitabile assaporare in anticipo quello che sarebbe stato. Gli ormeggi sono sciolti, la confortevole “banchina” di casa si allontana alle mie spalle mentre i pedali fanno i primi giri cercando il ritmo giusto. Paolo, caro amico, mi ha fatto il regalo di accompagnarmi in bicicletta per la prima parte della tappa, regalo inaspettato ma molto gradito, dalla sua espressione traspare gioia, è consapevole di come mi possa sentire e so che mi accompagnerà col pensiero durante tutto il viaggio.
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Paolo, sullo sfondo castello di Rivalta |
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Castello di Rivalta |
La Val Trebbia è conosciuta anche per i numerosi castelli, uno dei più interessanti è questo di Rivalta. Altro fatto significativo in Val Trebbia è avvenuta la omonima battaglia tra Cartaginesi e Romani, nella quale questi ultimi registrarono una sonora sconfitta.
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Monumento alla macchina da guerra cartaginese |
La tappa, usciti dalla Val Trebbia, si snoda nella Pianura Padana, e così sarà per tutte le prime quattro. Questa pianura, nella quale ho mosso i primi passi, e dalla quale mi sono alzato per arrampicarmi sulle molto amate montagne, è grande per attraversarla in bicicletta, ma diverrà insignificante quando attraverserò le steppe Kazake,..ma tempo al tempo.
Prima sosta a Piacenza per un ultimo saluto a Carla, sorella maggiore, che si fa trovare in piazza Sant'Antonino con un bicchiere di te bollente e una brioche. Cosa vuoi di più dalla vita!
Qui troverò anche un altro carissimo amico Marco che saluto volentieri.
Poi veso Cremona per la strada caorsana, ma a Caorso prendo la ciclabile che mi condurrà fino al ponte sul Po di Cremona.
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Arturo centrale nucleare dismessa |
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Po nei pressi di Isola Serafini |
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Trebbiatura del mais a marzo?? |
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Piramide |
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Il lupo grigio tra i leoni del Duomo |
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Piazza Duomo a Cremona |
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Le Maginot
Forse qualche radiazione ha alterato la realtà? La linea Maginot che ci fa qui? E la piramide? Ma trebbiare il mais a marzo non l'avevo mai visto.
Mentre pedalo, veramente in solitudine, sull'argine del Po mi anticipano il percorso in lontananza i campanili che spuntano dal grigiore della giornata, poi vedo le casette povere e basse che formano i paesi di San Nazzaro, Monticelli d'Ongina, Castelvetro, ognuno con il suo campanile (campanilismo? Forse) io preferisco pensare che svolgevano una funzione importante nell'avvisare chi, lontano da casa per il lavoro dei campi, poteva accorrere per eventuali disgrazie, o solamente scandivano le ore del lavoro e del riposo. Ma perché così alti? Forse annuciavano ai pellegrini in viaggio come me che lì era un borgo civile che aveva conosciuto il Verbo. Allo stesso modo, sulle montagne non serve che siano alti, ma basta che siano in posizione visibile da lontano. La prima cosa che vedi in collina/montagna è la chiesa poi i paesi. Si potrebbe dilungarsi molto, ma non è il caso, ritorniamo alla tappa. Attraversato il ponte sul Po a Cremona, non senza prima saltare in senso letterale la ferrovia eccoci sulla sponda lombarda nella bella Cremona.
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A proposito di Cremona, la città di Stradivari lo sanno tutti, ma è anche nota come la città delle 3 T . Torrazzo per tornare ai campanili è più di 100mt di altezza, infatti si vedeva da 10km anche oggi con la bruma, Torrone e chi non lo conosce? Ma forse non sapete perché proprio a Cremona, il torrone come tutti sanno ha come ingredienti il miele, lo zucchero e mandorle o nocciole, ma il miele migliore per fare il torrone è quello che cristallizza subito e il più apprezzato dai torronai è quello di trifoglio ladino, erba un tempo molto coltivata perché date le sue proteine abbondanti era l'alimeto principe delle vacche lattifere e qui veniamo alla terza T Tettone per le caratteristiche delle vacche frisone. Detto in cremonese Turon Turass e Tetass.
Scusate se vi annoio, saltate pure le parti da insegnanti, è un difetto che dopo una vita tra i banchi resta.
Torniamo alla tappa, gli ultimi 35km sono stati fatti su una bella ciclabile fino a Pieve San Giacomo che costeggia la Sp 27, poi è cominciato a piovere sugli ultimi 15km giusto per non arrivare asciutti, in più ho usato il navigatore bici che mi ha fatto fare uno sterrato di 1km per spocare le borse, ma meglio così la strada deve lasciare il segno. Sono così arrivato appena dopo Piadena ad un agriturismo Riviera dell'Oglio da consigliare, camera calda, doccia bollente, te, pasticcini e un ottimo yogurt fatto da loro per la merenda delle 4. Insomma mi sembra tutto e bene, e chi comincia bene...
Alla prossima
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